Uomo politico (Loveč 1854 - Berlino 1929). Convinto che la resurrezione della Bulgaria potesse attuarsi solo con l'appoggio degli Imperi centrali, fu contrario alla Russia e alla Serbia. Ministro della Giustizia (1884-86) e dell'Interno (1899-1900) fondò, in contrasto con S. Stambolov, il partito nazionale-liberale. Presidente del Consiglio (1912-18), nella prima guerra mondiale fece schierare la Bulgaria al fianco delle Potenze centrali; dopo la sconfitta si rifugiò in Germania, dove lo raggiunse la condanna all'ergastolo inflittagli in contumacia dal governo Stambolijski (1923); nel maggio 1929 fu amnistiato. Notevoli le sue memorie: Bulgarien und die Weltkrise (1923).