AKSENOV, Vasilij Pavlovič
Scrittore russo, nato a Kazan' il 20 agosto 1932. Figlio di Evgenija Ginzburg (1906-1977, autrice di Krutoj maršrut [trad. it. Viaggio nella vertigine, 1979]) e di un dirigente comunista, arrestati entrambi nel 1937, A. vive in un orfanotrofio per figli di detenuti politici, poi con parenti paterni, e infine, ottenuto il permesso di ricongiungersi con la madre al confino, a Magadan (1948-50). Iscrittosi alla facoltà di Medicina di Leningrado, lavora dopo la laurea (1956) in diversi ospedali, descrivendone l'ambiente nel suo primo romanzo breve, Kollegi ("Colleghi", 1960), accolto favorevolmente dalla critica, da cui vengono tratti una commedia e un film. Trasferitosi a Mosca, entra nella redazione della rivista Junost' (1962), tribuna in quegli anni della "giovane prosa", diventandone il principale esponente con i romanzi brevi Zvezdnyj bilet (1961, trad. it. Il biglietto stellato, 1961) e Apel'siny iz Marokko ("Arance dal Marocco", 1962), che gli conquistano vastissima popolarità. Suoi personaggi sono giovani cittadini irrequieti, studenti innamorati del jazz e della letteratura occidentale, sognatori di avventure insofferenti dell'ipocrisia proposta da padri e fratelli maggiori, il cui linguaggio gergale e crudo nasconde la ricerca di un grande ideale romantico: l'amore (Na polputi k lune, 1963; trad. it. A metà strada dalla luna, 1963), lo sport (Papa, složi, 1962; trad. it. Leggi, papà!, in Narratori russi moderni, 1963).
A. cerca nuove forme, accentuando la propensione a moltiplicare i punti di vista (fratello maggiore e fratello minore nel Biglietto stellato, 18 personaggi diversi negli altrettanti capitoli di Arance dal Marocco), al grottesco, al surreale, all'assurdo (Žal', čto vas ne bylo s nami, "Peccato non foste con noi", 1965; Zatovarennaja bočkotara, "La tara delle casse", 1968; la ''pièce'' Vsegda v prodaže, trad. it. Sempre in vendita, in Sipario, 254, 1967; Moj deduška pamjatnik, "Mio nonno monumento", 1972), che si realizzerà pienamente nei romanzi della maturità. Con poche eccezioni (Ljubov' k električestvu, "Amore per l'elettricità", 1971; Poiski žanra, "Alla ricerca di un genere", 1978) le sue opere prendono la via dell'estero: gli Stati Uniti (Stal'naja ptica, "L'uccello d'acciaio", 1977) e la Francia (Zolotaja naša želeska, 1978; trad. it. Il rottame d'oro, 1981; Caplja, "L'airone", 1980), mentre a Mosca partecipa alla redazione dell'almanacco dattiloscritto Metropol' (1979) e lavora alla stesura di Ožog e Ostrov Krym (pubblicati negli Stati Uniti, 1980 e 1981; trad. it. L'ustione, 1980, e L'isola di Crimea, 1988). Ožog, romanzo in tre libri, narra con l'autobiografismo caratteristico di A. le vicende di cinque personaggi: un jazzista, un medico, uno scultore, uno scrittore e uno scienziato, accomunati dallo stesso patronimico, dall'amore per la stessa donna, dall'appartenenza a un'identica generazione di vinti, i giovani del Biglietto stellato, consci ormai del crollo dei propri ideali. I cinque sono ossessionati da un sesto personaggio, Tolja von Stejnbock, figlio di una deportata, ennesima incarnazione dello stesso A., in un intreccio di realtà e fantasia in cui la concretezza spazio-temporale sembra irrimediabilmente affogata dall'alcool.
In Ostrov Krym l'invenzione si fa fantageografia e fantapolitica: nella Crimea, isola e non penisola, sfuggita alla conquista da parte dell'Armata Rossa e divenuta dunque una sorta di Formosa russa, con il reddito pro capite più alto del mondo, tre generazioni di russi bianchi si interrogano sui rapporti con la madre patria, amata e odiata, rimpianta e temuta, conversando in locali alla moda in una lingua ibrida russo-tartaro-inglese che rappresenta l'estremo sviluppo dello slang caro allo scrittore.
Privato nel 1980 della cittadinanza sovietica, A. vive ora a Washington, dove, oltre ai romanzi già ricordati, hanno visto la luce Aristofanjana s ljagušskami ("Aristofaniana con rane", 1981), raccolta di pièces in parte pubblicate in URSS, in parte inedite, il romanzo breve Bumažnyj pejzaž ("Paesaggio cartaceo", 1982), la raccolta di racconti, editi e inediti, Pravo na ostrov ("Diritto a un'isola", 1983), i romanzi: Skaži: izjum ("Dì: uva passa", ovvero il "sorridete" dei fotografi, 1985), storia della pubblicazione dell'almanacco Metropol' e delle repressioni seguitene, e V poiskach grustnogo baby ("Alla ricerca del baby triste", 1987).
Bibl.: V. Strada, I "nuovi barbari" anglosassoni e i "giovani arrabbiati" sovietici, in Letteratura sovietica 1953-1963, Roma 1964, pp. 79-82; P. Meyer, Basketbol, Bog i Ringo Kid ("Basketball, Dio e Ringo Kid"), in Pravo na ostrov ("Diritto a un'isola"), Ann Arbor 1983, pp. 6-10; W. Kasack, Lexicon der russischen Literatur ab 1917, Monaco 1986.