KANDINSKIJ, Vasilij Vasil′evič
Pittore, nato il 5 dicembre 1866 a Mosca. Studiò legge e cominciò solo nel 1897-99 a occuparsi di pittura a Monaco, sotto la guida dell'Ažbe; fu anche allievo dello Stuck. Sotto l'influenza della giovane scuola pittorica monachese, dipinse scene popolari e s'occupò anche di scenografia. Dal 1908 il K. tende sempre più verso la pittura assoluta e pura. Nel 1912 pubblicò il suo volume su L'elemento spirituale dell'arte (ed. ted., Monaco 1912 e 1913; ed. inglese, Londra 1914) ove oppone all'espressione realista una forma "astratta" (v. i suoi dipinti: La Composizione I, 1910, Brunswick; Il Lirismo, 1911, L'Aia). Gli ulteriori dipinti perdono ogni contatto con la realtà ancora rispettata in quel periodo (v. le Improvvisazioni). Il K. cerca di ristabilire un rapporto tra il giuoco dei colori e la musica. Nel 1913 pubblicò la sua autobiografia. Tornato in Russia durante la guerra mondiale, la rivoluzione lo fece organizzatore dei musei e delle scuole d'arte; nel 1919 costituì a Mosca l'Istituto per la cultura artistica, nel 1920 insegnò teoria artistica all'università di Mosca, nel 1921 ritornò in Germania. Dal 1922 al 1925 insegna pittura nel Bauhaus di Weimar, dal 1925 a Dessau. Col 1922 s'inizia l'ultimo stadio creativo nel quale il K. pone la pittura sotto il segno delle leggi matematiche.
Bibl.: K., Mosca 1919 (in russo); H. Zehder, W. K., Dresda 1920; W. Grohmann, K., Lipsia 1925; L. Scheewe, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIX, Lipsia 1926 (con la bibliografia precedente).