Vedi VASIO dell'anno: 1966 - 1997
VASIO (nome completo probabilmente Vasio Iulia Vocontiorum)
Oggi Vaison-la-Romaine, dipartimento Vaucluse, Francia. Città romana della provincia Gallia Narbonensis sul fiume Ovidius (oggi Ouvèz) nel territorio dei Vocontii.
L'abitato preromano che si dovrebbe supporre sia esistito per l'origine celtica del nome V., malgrado fino ad oggi non sia documentato da ritrovamenti, si accrebbe rapidamente fino a diventare una importante città romana alla quale sotto Cesare o Augusto fu conferito l'appellativo di Iulia. Durante l'Impero V. era la capitale meridionale del territorio dei Vocontii, e viene citata da Pomponio Mela come una delle città più ricche della provincia (ii, 5, 75). Nella seconda metà del III sec. V. fu gravemente devastata, ma ben presto nedificata e nuovamente abitata. Nell'alto Medioevo la città venne trasferita sulla sponda meridionale del fiume, protetta da un castello (Burg).
L'esplorazione archeologica del territorio di V. iniziò dal 1821, ma solo nel 1893 iniziarono scavi sistematici.
La topografia di V. è nota solo in piccola parte. Non essendo state ancora trovate parti essenziali - soprattutto il decumanus maximus, il Foro e le mura della città - la pianta e l'estensione della città antica si sono potute fissare con esattezza solo in pochi punti; tuttavia la disposizione delle strade e delle insulae corrisponde, soltanto con leggere deviazioni, al sistema usuale dei cardines e decumani incrociantisi ordinatamente ad angolo retto.
Degli edifici pubblici sono conosciuti e riportati in luce fino ad oggi un grande teatro, parzialmente ricavato entro una collina; i resti di numerosi impianti termali; parti di due vasti porticati rettangolari con cortile interno e vasca; un edificio interpretato come basilica; e infine un ninfeo. I numerosi frammenti architettonici che sono stati trovati conglobati nelle fondamenta della cattedrale fanno probabilmente tutti parte di un edificio pubblico di maggiori dimensioni non meglio identificabile. Durante gli scavi più recenti oltre ai resti di alcune case di affitto di piccole dimensioni sono stati riportati in luce i resti di tre case di abitazione signorili, grandi e riccamente arredate, con atrio, peristilio e ambienti termali privati (Maisons des Messii - au Buste d'Argent - au Dauphin). Allora come oggi l'Ovidius era traversato da un ponte in pietra ad una sola luce di m 17,20, che congiungeva la città con la sponda sinistra del fiume. Al di sopra di questo ponte entro tubi di piombo veniva portata alla città anche l'acqua attraverso un acquedotto lungo 9 km proveniente da sorgenti ai piedi del Monte Ventoux.
Le fonti principali per la conoscenza della vita sociale e privata, religiosa e profana di V. sono le iscrizioni con le loro numerose notizie circa i culti, l'amministrazione e l'artigianato e anche numerosi reperti singoli tra i quali una copia del Diadoùmenos di Policleto (oggi al British Museum), numerosi busti di imperatori (Tiberio, Adriano, Sabina), un fregio tardoantico raffigurante le gesta di Ercole, altari, rilievi votivi e funerarî, oscilla e una quantità di utensili della vita di ogni giorno.
Bibl.: J. Sautel, Vaison dans l'antiquité, Testo (2 voll.), Avignone 1926, tavole (i vol.), Lione 1926; R. Lantier, in Berichte d. Röm.-German. Kommission, XX, 1930, pp. 119-121, figg. 2-23; J. Sautel, Forma Orbis Romani. Carte archéologique de la Gaule Romaine, VII: Dpt. Vaucluse, Parigi 1939, pp. 50-59, figg. 3-4, tavv. I 2, II i, IV, VI, e una pianta; id., Études et documents sur Vaison-la-Romaine, 12 fasc., 1939-1951; id., La maison du "buste en argent" à Vaison-la-Romaine, in Revue des études anciennes, XLII, 1940, pp. 660-670, pianta; id., Vaison dans l'antiquité2, testo (2 voll.), Avignone 1942, tavole (i vol.), Lione 1942; id., in Gallia, VI, 1948, pp. 218-222, figg. 3-10; R. Ginouvès, Remarques sur l'architecture domestique à Vaison, in Rev. Arch., 6a serie, XXXIV, 1949, pp. 58-65; J. Sautel, in Gallia, VIII, 1950, pp. 141-145, figg. 9-14; id., Remarques sur les vestiges d'un grand édifice romain trouvé dans les fondations de la Cathédrale de Vaison, in Comptes Rendus de l'Académie des Inscriptions et Belles Lettres, 1951, pp. 427-32, figg. 1-2; id., Le théâtre de Vaison et les Théâtres romaines de la Vallée du Rhône, Avignone 1951; P. Goessler, in Pauly-Wissowa, VIII A i, 1955, c. 440-452, s. v. Vaso, pianta; J. Sautel, Vaison-la-Romaine. Sites, histoire et monuments, Lione 1955; S. Gagnière, Recherches stratigraphiques dans les fouilles recentes de Vaison-la-Romaine, in Journées archéol. d'Avignon 1956, Avignone 1957, pp. 126-127; H. Rolland, in Pauly-Wissowa, IX A, i, 1961, coll. 704-716, s. v. Voconti (con piante del teatro e delle tre case di abitazione). Iscrizioni; C.I.L., XII, 1888, nn. 1276-1513, 5841-5845, 6034 a; I. G., XIV, 890, nn. 2482-2483; E. Espérandieu, Inscriptions latines de la Gaule, Parigi 1929, nn. 191-217. Oggetti trovati: E. Espérandieu, Recueil gen. des Bas-Reliefs de la Gaule Romaine, I, 1907, nn. 274-311; III, 1910, nn. 2568-2589; IX, 19254, nn. 6748-6775; X, 1928, nn. 6446-7471; XI, 1938, n. 7650; XII, 1947, nn. 7988-8005. Fregio con rappresentazioni delle gesta di Ercole: F. Koepp, Von der Grenze des Mittelalters, in Germania, III, 1919, pp. 33-38, figg. 1-3; 71-74. Storia degli scavi: P. Pellerin, Le chanoine Sautel exhume Vaison-la-Romaine, Parigi 1954.