vasocostrizione
Riduzione di calibro dei vasi sanguigni (e segnatamente delle arteriole) per contrazione delle loro fibre muscolari. Il fenomeno, per lo più reversibile e transitorio, può essere in rapporto a stati emozionali, a stimolazioni fredde e a somministrazione di farmaci (per es., simpaticomimetici, come adrenalina, noradrenalina, dopamina, ecc.). L’attività vasocostrittrice è svolta principalmente dalle fibre adrenergiche dei nervi vasomotori simpatici, che agiscono liberando noradrenalina a livello delle fibrocellule muscolari lisce delle pareti vasali e che sono attivate, in via riflessa, da molteplici stimoli, differenti per natura e provenienza: stimoli termici e dolorifici, che percorrono le vie spinali; stimoli provenienti dalle pareti dell’arco dell’aorta e del seno carotideo, che hanno grande importanza per la regolazione della pressione arteriosa e che raggiungono il midollo allungato per mezzo delle fibre dei nervi glosso-faringeo e vago.