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VAUGHAN, Sarah Lois, detta Sassy

di Antonio Lanza - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
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VAUGHAN, Sarah Lois, detta Sassy

Antonio Lanza

Cantante statunitense di jazz, nata a Newark (New Jersey) il 27 marzo 1924, morta a Hidden Hills (California) il 3 aprile 1990. Compì i primi studi di organo e canto presso la Mount Zion Baptist Church della città natale; quindi si esibì all'Apollo di Harlem (1942), dove conobbe E. Fitzgerald e B. Eckstine, che la fece ingaggiare da E. Hines nella sua orchestra e quindi la scritturò nella propria (1944). Tra la fine del 1944 e il 1946 incise con formazioni di puro stile be-bop, di cui facevano parte Ch. Parker, D. Gillespie, T. Dameron, M. Roach e T. Scott. Si affermò come la voce più significativa del nuovo jazz, anche grazie a una fortunata tournée in Inghilterra e in Francia (1951). Negli anni Cinquanta registrò dischi di gran livello, oltre che con suoi trii, con M. Davis (1950), C. Brown (1954), E. Wilkins (1956) e C. Basie (1958).

Nei decenni successivi, la grande popolarità (veniva chiamata The Divine) la portò a incidere anche dischi di genere commerciale con orchestre d'archi o di canzoni brasiliane. Compì tournées di grande successo in oltre sessanta nazioni, esibendosi in tutti i principali festival del jazz (tra cui Umbria Jazz). La sua produzione migliore è quella del ventennio 1944-64, tra cui sono da citare: Interlude (1944), Mean to me e Lover man (1945), Black coffee (1949), Lullaby of Birdland (1954), I cover the waterfront (1957), No Count blues (1958) e Sassy blues (1963). Le doti più tipiche del suo stile solistico erano un'estensione straordinaria dal soprano al baritono con magistrali salti di registro, un perfetto controllo della voce, un'estrema ricercatezza interpretativa, e straordinarie capacità virtuosistiche.

Bibl.: R. Leydi, Sarah Vaughan, Milano 1961; Id., Sarah Vaughan, in I grandi del jazz, ivi 1979; S.G. Biamonte, in Grande enciclopedia del jazz, Roma 1982; Ph. Carles, in Dizionario Jazz, ivi 1989, s.v.

Vedi anche
Gillespie, John Birks, detto Dizzy Trombettista, compositore e direttore d'orchestra di jazz statunitense (Cheraw, Carolina del Sud, 1917 - Englewood, New York, 1993). Dopo aver militato in numerose orchestre (C. Calloway, B. Eckstine, ecc.), nel 1944 Gillespie, John Birks, detto Dizzy formò un suo quintetto, tra i primi e più significativi ... Ella Fitzgerald Cantante di jazz statunitense (Newport News, Virginia, 1917 - Beverly Hills, California, 1996). Giunta al successo alla fine degli anni Trenta, si affermò nei decennî successivi come una delle più straordinarie cantanti espresse dal jazz. Dotata di voce agilissima, di notevole swing, di grande comunicativa, ... Davis, Miles Dewey, iunior Trombettista e compositore di jazz afroamericano (Alton, Illinois, 1926 - Santa Monica 1991). Di famiglia benestante, studiò musica al Juilliard Institute di New York. Nel 1947 si unì al quintetto di Ch. Parker e nel 1948 formò una propria big band con G. Mulligan, L. Konitz, J. Lewis, ecc. Negli anni ... Holiday, Billie Holiday ‹hòlidei›, Billie. - Cantante di jazz afroamericana (Baltimora 1915 - New York 1959). Seppe stilizzare una condotta vocale vicina all'espressività e al pathos degli strumenti, ma priva di virtuosismi ed effettismi. Esordì nel 1931 con B. Goodman, ma il suo stile cominciò a precisarsi nei piccoli ...
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Vocabolario
détta
detta détta s. f. [der. di dire, part. pass. detto]. – 1. Atto del dire, cosa detta, nella locuz. a detta di ..., a detta sua e sim., cioè «secondo ciò che dice ...»: a detta di tutti; a detta di chi se ne intende; a detta degli esperti....
dètta
detta dètta s. f. [dal fr. dette, che è il lat. debĭta, pl. di debĭtum «debito2», divenuto femm. nel lat. volg.], ant. – Debito.
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