VECCHIETTA
. Lorenzo di Pietro detto il V., artista senese, nacque a Castiglione d'Orcia si suppone nel 1412; morì nel 1480. Si trova iscritto all'arte dei pittori in Siena nel 1428, e dal 1440 in poi abbondano documenti e opere firmate e datate. Fu pittore e scultore, ma alla scultura si dedicò specialmente dopo il 1460; ebbe incarichi dal comune di Siena anche come architetto e ingegnere militare.
Pittore, modifica la tradizione senese con influenze rinascimentali fiorentine, mantenendo residui delle abitudini rappresentative gotiche, e dà carattere drammatico alla sua arte senza oltrepassare di solito i limiti di un minuto e ingenuo spirito descrittivo. L'analisi formale si approfondisce di più nella sua scultura, perché in essa trovano espressione adeguata le tendenze plastiche già affermate dipingendo, sebbene conservino quasi sempre una caratteristica debolezza senese. Il V. formò il suo stile di scultore sull'arte donatelliana, svolgendolo poi con caratteri formali, ai quali non è estranea un'affinità con l'arte del Verrocchio e del Pollaiolo. Nel lavoro del bronzo, che è la sua materia preferita, il V. raggiunge una raffinata preziosità che lo pone fra i maestri tecnicamente più perfetti del Rinascimento. La sua importanza è fondamentale nell'arte senese del Quattrocento, perché soprattutto attraverso lui vi penetrò il Rinascimento, e nella pittura e nella scultura risentirono di lui tutti gli artisti posteriori: Francesco di Giorgio Martini, Neroccio, Benvenuto di Giovanni furono suoi diretti scolari, e anche Matteo di Giovanni subì fortemente la sua influenza.
Il primo dipinto sicuro del V. è un affresco del 1441 nella sala del Pellegrinaio all'ospedale di Siena; ma anteriori sono alcuni affreschi della collegiata di Castiglione Olona in Lombardia, a lui attribuiti e databili fra il 1433 e il 1439. Dal 1446 al 1449 il V. condusse gli affreschi della sagrestia della chiesa dell'Ospedale di Siena; gli affreschi del battistero senese furono dipinti fra il 1450 e il 1453 dal V. e dagli aiuti; altre due opere a fresco sono nel Palazzo comunale di Siena. Una tavola del 1457 è agli Uffizî, nella quale l'artista manifesta nuove tendenze monumentali, continuate nella tavola del museo di Pienza, nel trittico della cattedrale di Pienza del 1462, e infine nell'ultima sua opera, di circa il 1478 (Siena, galleria).
Le prime sculture del V. sono i due Ss. Pietro e Paolo in marmo per la Loggia dei Mercanti in Siena; gli si possono attribuire un rilievo di marmo della coll. Chigi-Saracini nella stessa città, e in S. Maria del Popolo a Roma la figura tombale bronzea del vescovo Girolamo Foscari (1463-64). Le altre principali e più belle opere in bronzo del V. sono la figura tombale di M. Sozzini il vecchio, del 1467, al Museo del Bargello a Firenze, il ciborio sull'altar maggiore del duomo di Siena compiuto tra il 1467 e il 1472, e il Cristo risorto della chiesa dell'Ospedale di Siena, del 1476. Di legno invece sono altre statue di Santi, nella cattedrale di Narni, nel Museo del Bargello (1475), ecc. Dai documenti sappiamo che il V. lavorò anche statue di argento.
Il V. ebbe un fratello pittore, Giovanni (Nanni) di Pietro, del quale si sa che fu aiuto prima di Domenico di Bartolo (1440-44) e poi compagno di lavoro di Matteo di Giovanni (1453, 1457); non si hanno opere sue, ma solo notizie di modesti incarichi. Morì fra il 1478 e il 1479.
Bibl.: G. Vasari, Le Vite, ed. Milanesi, III, Firenze 1878, p. 79; F. Della Valle, Lettere senesi, III, Roma 1786, p. 60; Romagnoli, Biografia cronologica de' Bellartisti senesi, ms. Bibl. com. Siena, IV, c. 515; G. Milanesi, Documenti per la storia dell'arte senese, Siena 1854, passim; Crowe-Cavalcaselle, A history of painting in Italy, III, Londra 1866, pag. 60; Borghesi-Banchi, Nuovi documenti per la st. dell'arte senese, Siena 1898, passim; Langton Douglas, A history of Siena, Londra 1902, p. 320; P. Schubring, Die Plastik Sienas im Quattrocento, Berlino 1907, pag. 77; A. Venturi, Storia dell'arte italiana, VI, Milano 1908, p. 480; Clapp, V., in Art Studies, IV (1926), pp. 41-45; G. Vigni, Lorenzo di Pietro V., Firenze 1937. - Per Giovanni di Pietro, v. Weigelt, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIV, Lipsia 1921 (con bibl.).