Veda
Testi di carattere religioso, mitologico e liturgico prodotti dalle antiche tribù nel corso della loro migrazione verso il Nord-Ovest indiano. Suddivisi in quattro raccolte (Rgveda, Samaveda, Yajurveda e Atharvaveda), furono probabilmente redatti nell’arco di diversi secoli a cavallo del 1000 a.C. e tramandati con possibili rimaneggiamenti fino all’assai più tarda prima redazione scritta, peraltro di difficile datazione (ma certamente posteriore al 5° sec. a.C.). La tradizione orale vide la creazione di categorie di brahmani specializzati nella memorizzazione di più V. (caturvedi, trivedi, dvivedi). Pur essendo testi letterari, i V. forniscono un prezioso contributo alla conoscenza storica in quanto riportano numerose descrizioni di oggetti, ambienti e popoli sui quali le testimonianze archeologiche sono tuttora esigue. Si apprende così che per diversi secoli le tribù si stanziarono nell’area del bacino dell’Indo e dei suoi affluenti, frenati nella loro spinta verso oriente da un’impenetrabile foresta; Gange e Yamuna, pur citati nel più antico dei V., il Rgveda, furono raggiunti solo in una seconda fase. In generale, il quadro della vita quotidiana presentato dai V. riflette condizioni economiche di scarsità e precarietà; di qui la centralità del sacrificio (yajna) come strumento per assicurare all’intera comunità il favore degli dei e il ruolo preponderante assunto nella celebrazione dei rituali dall’autorità politica. L’elemento vincente delle tribù arya era invece il possesso di una micidiale arma, il carro (ratha) a due ruote raggiate tirato da cavalli, grazie alla quale esse riuscirono sempre ad avere la meglio sui nemici. Di enorme importanza per la storia indiana fu poi l’elemento propriamente religioso degli inni vedici, la cui composizione venne ascritta a mitici saggi-veggenti (rishi) che avevano «udito» la verità del principio eterno, concepito come suono, al di là della mutevole manifestazione fenomenica. Quell’esperienza diretta fece dei V. la principale fonte di conoscenza, capace di legittimare a priori ogni successivo sviluppo del pensiero umano. Di qui l’importanza che i V. ebbero per secoli nel contesto culturale e sociale indiano; di qui anche il loro recupero, in epoca moderna, in quanto scaturigine dell’originale civiltà indiana, cui ritornare per una rifondazione dell’identità religiosa, morale e sociale dell’India.