Vedanta
Insieme di testi della letteratura filosofico-religiosa indiana, in cui il percorso di conoscenza inaugurato dai Veda trova un primo compimento sul piano liturgico (Brahmana, 10°-8° sec. a.C.), simbolico (Aranyaka, 8° sec. ca.) e speculativo (Upanisad, 6° sec. ca.). Cardine della filosofia del V. è il concetto di brahman come principio assoluto, realtà unica e trascendente, di cui la dimensione fenomenica è manifestazione priva di autonomia ontologica; nell’uomo tale realtà è presente come atman, lo spirito individuale che si ricongiungerà a quello universale allorché verrà superato il legame con il mondo. Il V. fu una delle sei principali «visioni» (darsana) o scuole filosofiche indiane; la sua centralità nella storia culturale dell’India, nonché il fascino da esso esercitato su indologi e pensatori romantici europei, ne favorirono il rilancio, a partire dal 19° sec., a opera di riformatori e patrioti indiani, che attraverso il V. esaltarono la «superiorità spirituale» indiana.