AMERBACH, Veit
Nato nel 1504 a Wemding, fu professore all'università di Wittenberg, dove tenne lezioni sulla dottrina aristotelica dell'anima; sulla quale scrisse anche un trattato (De anima, 1542) polemizzando contro Melantone. La polemica fu così viva che l'obbligò ad abbandonare Wittenberg e a riabbracciare il cattolicismo, che aveva prima lasciato per il protestantesimo. Fu poi, dal 1543, professore di filosofia a Ingolstadt, dove morì nel 1557, dopo aver composto un commento al De officiis di Cicerone e un'opera De philosophia naturali (1549).