VELDE, van de, Henri
Architetto, nato ad Anversa il 3 aprile 1863; seguì i corsi di pittura all'Accademia di Anversa e presso Ch. Verlat; frequentò poi lo studio di Carolus Duran a Parigi. Membro del circolo Les XX nel 1889, fu uno dei principali impressionisti belgi. Sin dal 1892 si consacrò al rinnovamento dell'arte decorativa e dell'architettura. Nel 1901 si stabilì in Germania dove l'esposizione delle sue opere ebbe un successo enorme. Nominato subito consigliere artistico del granduca Guglielmo Ernesto di Weimar, progettò il teatro, il monumento a Nietzsche e la scuola d'arti e mestieri in Weimar; sono suoi il museo di Belle arti in Erfurt; il teatro dell'Esposizione del Werkbund a Colonia, ecc. Nel 1917 il v. d. V. si stabilì in Svizzera e nel 1921 in Olanda; finalmente nel 1926 fu richiamato a Bruxelles dal governo belga per crearvi e dirigervi l'Istituto superiore di arti decorative, che conferì un nuovo indirizzo all'arte belga. L'azione rivoluzionaria compiuta nel campo dell'arte decorativa e dell'architettura ha fatto del v. d. V. l'iniziatore dello stile odierno: ne fanno fede i suoi numerosi scritti e le sue opere. Il v. d. V. respinge l'imitazione dalla natura e in architettura rivendica l'autorità del "razionale", riducendo i varî elementi della costruzione alla loro "funzionalità": il teatro di Colonia risponde perfettamente a questo concetto. Dal suo ritorno, l'influenza da lui esercitata sugli artisti belgi è considerevole.
Oltre allo sforzo compiuto in favore dell'Istituto superiore di arte decorativa, ha insegnato all'università di Gand. Dal 1933 il v. d. V. è consigliere artistico della Société nationale des chemins de fer; dal 1935 del Ministero dei lavori pubblici e del comitato per la diminuzione della disoccupazione. I progetti del padiglione dell'esposizione di Parigi del 1937 e l'organizzazione della parte belga sono in gran parte opera sua.
Bibl.: L'Art Décoratif (num. speciale), ottobre 1918; M. Casteels, H. v. d. V., in Les Cahiers de Belgique (1932); La Cité, II (1933), pp. 5 e 6; Mad. Oct. Maus, Trente ans de lutte pour l'art, Bruxelles 1936.