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VÉLEZ de GUEVARA, Luis

di Alfredo Giannini - Enciclopedia Italiana (1937)
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VÉLEZ de GUEVARA, Luis

Alfredo Giannini

Commediografo spagnolo, nato ad Ecija (Siviglia) nel 1579, morto nel 1644. Studiò nell'università di Osuna, fu al servizio del cardinale don Rodrigo de Castro arcivescovo di Siviglia, quindi di altri gran signori di Spagna; conseguì e tenne fin presso alla morte il vantaggioso ufficio di usciere di camera del re, ma visse pur sempre tormentato dalla povertà. Arrolatosi soldato, militò per sei anni in Italia, prima sotto il conte di Fuentes governatore del Milanese, poi con Andrea Doria ad Algeri e quindi ancora nel reame di Napoli sotto il viceré don Pedro di Toledo. Nel 1615 era tornato in Spagna, a Madrid, dove esercitò per alcun tempo l'avvocatura. Carattere gioviale, spensierato non ostante i suoi quattro matrimonî, nonostante la miseria favorita dalla sua naturale tendenza alla prodigalità nei giorni meno tristi.

Il Cervantes ne lodava il verso numeroso e il raro ingegno nel rappresentare caratteri comici; né gli furono scarsi di lodi il Quevedo (Perinola, sulla fine) e lo stesso Lope de Vega nel Laurel de Apolo. Il V. molto scrisse per íl teatro, più di quattrocento rappresentazioni, ma se ne conoscono circa novanta, e di alcune solo il titolo. Imitatore entusiasta di Lope, è posto accanto ai drammaturghi più reputati, ad Alarcon, a Rojas, a Moreto. Carattere speciale del suo teatro sono i forti effetti drammatici, l'elemento passionale, il colorito e lo spirito prettamente nazionale. Tranne alcuni pochi di argomento biblico (La hermosura de Raquel, La Magdalena, Santa Susana o los viejos de Susana, ecc.), i più dei suoi drammi hanno per argomento avvenimenti storici o semistorici o antiche poetiche leggende. Tra i migliori sono citati: Mas pesa el rey que la sangre (circa il famoso eroico comportamento di Guzmán el Bueno all'assedio di Tarifa); La restauración de España (tentata primamente da Don Pelayo a Covadonga contro i Mori); La niña de Gómez Arias (il famoso bandito e seduttore messo a morte dai Re Cattolici); Las glorias de los Pizarros; El águila del agua y batalla naval de Lépanto; El príncipe esclavo y hazañas de Escandemberg. Su elementi storici del tempo di Isabella la Cattolica si basa la commedia, rimaneggiata modernamente da Cristóbal de Castro, La luna de la sierra (come è chiamata la vaga montanina ambita in sposa da gran signori tra cui lo stesso principe Don Giovanni e della quale prende cura la regina). Si el caballo vos han muerto, così intitolata dal verso di un "romance" di A. Hurtado de Velarde (morto nel 1638), celebra il signore di Hita e e Buitrago che nella disastrosa battaglia di Aljubarrota (1385) salva, con gran rischio della sua, la vita del re Don Giovanni I. La lealtà del suddito verso il monarca e il sacrificio della vita anziché dell'onore sono i due motivi tipicamente spagnoli del teatro di V. Si richiamano a leggende popolari, a ballate e canzoni care al popolo La serrana de la Vera e La montañesa de Asturias, nella prima delle quali ha grande risalto il carattere fiero e vendicativo fino alla crudeltà più spietata della protagonista. Si ritiene comunemente il capolavoro teatrale di V. de G. il dramma Reinar después de morir che ha per argomento la tragica leggenda di Inés de Castro, che altri portarono sulle scene, tra cui anche Lope de Vega. V. de G. compose inoltre felici "intermezzi", come La burla más sazonada, di ambiente studentesco, La sarna de los banquetes contro gli scrocconi, Antonia y Perales, satira degli smargiassi. Anche miglior novellatore è secondo alcuni il V. de G. col suo romanzo satirico, umoristico alla maniera lucianesca e soprattutto del Quevedo, intitolato El diablo Cojuelo, verdades soñadas y novelas de la otra vida trucidas a ésta, pubblicato a Madrid nel 1641. Il Lesage ne pubblicò nel 1707 il noto rimaneggiamento, Le diable boiteux. Potrebbe dirsi un'ingegnosa satira umoristica dell menzogne e delle debolezze umane quali si rivelano all'occhio scrutatore dello studente madrileno Don Cleofás Pérez Zambullo, che il diavolo Zoppino, in riconoscenza di essere stato liberato da un boccione in cui l'aveva rinchiuso un astrologo nel suo laboratorio, porta in viaggio aereo per la Spagna: da Madrid a Siviglia, a Cordova, a Ecija, a Toledo. Al di sopra delle abitazioni di Madrid, dai tetti scoperchiati, sono osservati e colti quali sono nel segreto della casa, nella loro vera realtà, tipi e persone delle più varie classi sociali senza più gl'infingimenti e la maschera dell'ipocrita vita esteriore. Sono gustosi quadri di costume di cui è un antecedente letterario il libro di Rodrigo Fernández de Ribera. Los antejos de mejor vista (1620-1625).

In El diablo Cojuelo però è più varia e più numerosa la serie delle figure sociali passate in rivista burlevole, come pure più forti ne sono il colorito e l'umorismo a volte amaro e cinico, anche se a lungo andare la lettura finisce con lo stancare per la difficoltà delle frasi stravaganti, delle metafore ardite, dei giuochi di parole, per le espressioni involute, per l'impaccio insomma della lingua e dello stile troppo spesso oscuro, secondo il gusto concettista allora di moda.

Ediz.: Comedias, in Bibl. de aut. esp., XLV; Ocho Comedias desconocidas, ediz. A. Schaeffer, Lipsia 1887; Reinar después de morir, comedia refundida por F. Fernandez Villegas, Madrid 1902; El águila del agua, ed. A. Paz y Melia, in Rev. de Archivos, X e XI (1904); La serrana de la Vera, ed. R. Menéndez Pidal, Madrid 1916; El rey en su imaginación, ed. J. Gómez Ocerín, ivi 1920; Autos sacramentales, ed. di A. Lacalle, ivi 1931; La luna de la sierra e Reinar después de morir con prologo di A. Valbuena (ed. Compañia Ibero-Americana de Publicaciones, Madrid-Buenos Aires, serie I, n. LXXVII), El diablo Cojuelo, in Tesoro de novelistas españoles; ed. E. de Ochoa, voll. 3, Parigi 1847; in Bibl. de A. E. (Rivadeneyra), XXXIII; in "Sociedad de bibliófilos madrileños", II, Madrid 1910, ed. A. Bonilla; in Clásicos castellanos, XXXVIII, ivi 1918, ed. di F. Rodríguez Marín.

Bibl.: R. Rodríguez Marín, L. V. de G. (conferenza), Madrid 1910; A. Paz y Melia, Nuevos datos para la vida de V. de G., in Rev. de archivos, VII (1902); G. Gómez Ocerín, Un nuevo dato para la biografía de V. de G., in Rev. de filología espanola, IV (1917); E. Cotarelo, Entremeses, in Nueva biblioteca de aut. esp., XVII-XVIII; id., L. V. de G. y su sobras dramáticas, in Boletín de la R. Academia, 1916-17.

Vedi anche
Siviglia (sp. Sevilla) Città della Spagna sud-occidentale (699.759 ab. nel 2008; 1.500.000 ab. considerando l’intera agglomerazione urbana); capoluogo della comunità autonoma dell’Andalusia. È situata sulla sinistra del Guadalquivir, a 80 km dalla foce del fiume dove questo è ancora navigabile. Centro commerciale ... poesia Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di poesia è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini ... Madrid Città della Spagna (3.213.271 ab. nel 2008), capitale dello Stato e capoluogo dell’omonima provincia. Situata nella Nuova Castiglia, sorge sulla Meseta, alle pendici meridionali della Sierra de Guadarrama, ed è lambita a O e a SO dal fiume Manzanares. Posta a 580-696 m s.l.m., è la più elevata delle ... commèdia commèdia Secondo la definizione invalsa nel 16° sec., rappresentazione scenica, generalmente in versi, di una vicenda tratta dalla vita comune, che, attraverso un susseguirsi di casi divertenti, si risolve lietamente. Sopravvive oggi come forma d’arte drammatica pressoché unica, in cui però il lieto ...
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    Scrittore spagnolo (Écija, Siviglia, 1579 - Madrid 1644); fu per molti anni usciere di camera del re e anche avvocato a Madrid. Scrittore di estro vario e felice, ricco di ispirazione ora amara ora umoristica, è autore di commedie religiose (La hermosura de Raquel, Santa Susana, La Magdalena), di commedie ...
Vocabolario
guevarismo
guevarismo ‹ġev-› s. m. – Concezione e prassi politica del guerrigliero e uomo politico sudamericano Ernesto Guevara ‹ġebℏàra› detto el Che ‹el čé› (1928-1967), fondata sulla necessità della lotta armata – iniziata da piccoli gruppi di...
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