velle
Infinito sostantivato del verbo latino, usato nel linguaggio scolastico, che ricorre due volte nel Paradiso, nel senso appunto di " volontà " .
Nel cielo della Luna Beatrice chiarisce a D. le due question che nel tuo velle / pontano egualmente (IV 25), cioè quella relativa al rapporto buon voler-violenta, e quella legata alla teoria platonica sul ritorno delle anime alle stelle.
Alla conclusione del poema, 'l velle, accostato a il mio disio, indica la perfetta fusione di tutte le aspirazioni del poeta (" idest, desiderium voluntatis ", dice infatti ottimamente Benvenuto): già volgeva il mio disio e 'l velle, / sì come rota ch'igualmente è mossa, / l'amor che move il sole e l'altre stelle (XXXIII 143). In entrambi i luoghi è in rima con stelle, e, nel primo, anche con felle. Vedi VOLONTÀ.