VENCESLAO I re di Boemia
Nacque nel 1205, secondogenito dal secondo matrimonio di Premysl Ottocaro I con Costanza d'Ungheria. Già nel 1216 fu eletto successore al trono di Boemia e nel 1228 fu solennemente incoronato. Succeduto il 15 dicembre 1230 al padre, Venceslao continuò i buoni rapporti con l'imperatore Federico II, che avrebbero dovuto facilitargli la sua politica austriaca, mirante a ottenere per i Přemyslidi l'eredità di Federico il Guerriero, ultimo della dinastia dei Babenberg. Dopo alcuni conflitti, Venceslao ebbe, nel 1239, da Federico d'Austria la formale promessa di fidanzamento di Vladislao, suo primogenito, con Geltrude, nipote e probabile erede di Federico, il quale come acconto della dote promise di cedergli una parte dell'Austria a nord del Danubio. L'imperatore, riconciliatosi frattanto con Federico, non volle però riconoscere questo patto, desiderando egli stesso l'Austria per la propria famiglia. Venceslao, insistendo sull'eredità austriaca, preferì allora di rinunziare al territorio promesso, contentandosi della conferma ufficiale del pattuito fidanzamento (1241).
Questo nuovo accordo fu facilitato dal pericolo dell'incursione dei Tatari, i quali dopo aver invaso la Russia e la Polonia penetrarono nella Slesia, ove inflissero presso Liegnitz (aprile 1241) una grave sconfitta al duca Enrico di Vratislavia, cognato del re Venceslao. Questi raccolse un potente esercito per combattere i Tatari, i quali, però, evitando lo scontro aperto, attraversarono rapidamente la Moravia, recandole gravissimi danni, e si riversarono in Ungheria.
Scomparso il pericolo dei Tatari, V. insisté che Federico d'Austria gli mantenesse la parola e, quando questi esitò a farlo, lo volle costringere con le armi. L'incursione boema nell'Austria (1246) finì però con una grave sconfitta, ma ciò nonostante Federico d'Austria, essendo minacciato dalla guerra con gli Ungheresi, consentì finalmente alla celebrazione dell'agognato matrimonio (aprile 1246). E così quando poco dopo, il 15 giugno 1246, Federico perdette la vita sul campo di battaglia, Vladislao, allora già margravio di Moravia, fu eletto suo successore. La meta prefissa fu così raggiunta, ma solo per breve tempo, perché già il 3 gennaio 1247 Vladislao si spense. Il dominio nell'Austria fu allora conteso fra l'imperatore, che la voleva conquistare per il nipotino Federico, ed Ermanno di Bada, nuovo marito di Geltrude. Ciò fece poi avvicinare V. alla politica papale.
La prematura morte di Vladislao fu un grave colpo per il re V. E questo improvviso insuccesso indebolì così la sua energia, che cominciò ad allontanarsi dalle cure del governo, ritirandosi nei suoi castelli e dedicandosi alle cacce. Ciò provocò un vivo scontento fra la nobiltà boema, la quale - istigata forse anche dal partito dell'imperatore - gli si ribellò e proclamò il suo secondogenito Přemysl (Přemysl Ottocaro II) "re giovane" di Boemia (1247). V. riconobbe da principio questo stato di cose, dividendo il governo in Boemia con il proprio figlio, ma più tardi vi si oppose. Da ciò derivò una lunga guerra civile, la quale dopo i primi successi di Přemysl finì nel 1249 con la vittoria di V., sostenuto in questa lotta dalla politica papale. Přemysl dovette rinunziare al conregno in Boemia e contentarsi semplicemente del margraviato di Moravia. Gli ultimi anni del governo di V. furono riempiti dalle nuove lotte per l'eredità austriaca, quando Přemysl riprese non solo la politica, ma anche il posto del fratello defunto. Ma ancora prima che si arrivasse alla decisione definitiva il re V. morì il 22 settembre 1253.
Nella politica interna il governo di V. è caratterizzato dalla crescente colonizzazione tedesca delle regioni lungo le frontiere e dalla fondazione delle nuove città, ciò che ebbe per conseguenza la progressiva germanizzazione del paese. La germanizzazione fu favorita anche dalla cultura cavalleresca, la quale fu propagata dalla corte di V., ove trovarono larga ospitalità i Minnesänger tedeschi. Per opera di sua sorella Agnese, beata, V. fu anche fervente protettore dei nuovi ordini religiosi, specialmente dei francescani, domenicani e templari.
Bibl.: Oltre alle opere di Palacký, Tomek, Bachmann, Bretholz e Šimák (v. boemia: Storia), vedi: V. Novotný, České dějiny (La storia della Boemia), I, 3, Praga 1928; F. Palacký; Der Mongolen Einfall im J. 1241, Praga 1842; J. Šusta, Kritické příspěvky k počátkům Přemysla II. Otakara (I contributi critici ai primordî di Př. Ot. II), in Český Časopis Historický (Rivista storica cèca), XXI, Praga 1915.