Venceslao IV
Re di Boemia e di Germania (n. 1361-m. Praga 1419). Fu figlio del terzo matrimonio di Carlo IV, che (1376) gli procurò l’incoronazione a re di Germania e (1378) gli lasciò l’eredità dell’impero dei Lussemburgo (V. peraltro non riuscì mai a essere riconosciuto da tutti imperatore, né a essere incoronato a Roma). Se in Ungheria dovette intervenire personalmente con un esercito per assicurare la corona al fratello Sigismondo (1386), in Germania svolse una politica indecisa, barcamenandosi nei contrasti fra i principi e le città. Anche in Boemia la sua politica provocò un aperto malcontento. Un’occasione per la rivolta della nobiltà fu rappresentata dal suo conflitto con l’arcivescovo di Praga, Giovanni di Jenštein, che riuscì a sventare il progetto del re di creare una nuova diocesi per sminuire i poteri dell’arcivescovo. La reazione di V., che giunse a far torturare e annegare Giovanni da Pomuk, consigliere dell’arcivescovo, condusse a una sollevazione della nobiltà che riuscì a far prigioniero il re (1394). Liberato grazie alla mediazione del fratello Sigismondo, il suo diminuito prestigio condusse alla sua deposizione dall’impero (1400) a favore di Ruperto, conte palatino. Si aprì in Boemia una nuova guerra civile e V. fu imprigionato dal fratello Sigismondo a Vienna (1402), dalla quale fuggì un anno e mezzo dopo. Non riuscì a riconquistare il titolo imperiale che dovette cedere a Sigismondo (1410), anche perché colpito da paralisi. La sua inazione negli ultimi anni contribuì allo sviluppo del movimento ussita. Morì durante una rivolta antiussita scoppiata a Praga.