ventaglio
Nel linguaggio economico, diverso grado di aumento subito, a un determinato momento, dai prezzi delle varie merci in conseguenza dell’inflazione. Per effetto della maggiore o minore vischiosità, della più o meno grande scarsità delle merci e della diversa composizione del loro costo di produzione, gli incrementi dei singoli prezzi non sono infatti proporzionali alla svalutazione della moneta, e l’intervallo tra il minimo e il massimo misura l’ampiezza del v. dei prezzi; a inflazione cessata, una volta raggiunta la stabilizzazione del valore della moneta, il v. tende a chiudersi.
Il v. retributivo indica l’ampiezza della distribuzione salariale. Un suo allargamento implica un incremento dei differenziali e della disuguaglianza di reddito (➔ differenziale economico). Può essere dovuta a un indebolimento delle istituzioni del mercato del lavoro, per es. il sindacato o il salario minimo, che porta a una riduzione relativa del reddito dei lavoratori collocati nella parte bassa della distribuzione salariale rispetto a quelli posti nella parte alta. Il v. retributivo può allargarsi anche in seguito a una maggiore diffusione e rilevanza dello slittamento salariale (➔), attraverso il quale le imprese differenziano le retribuzioni rispetto a quelle stabilite dalla contrattazione nazionale.