(fr. Vintimille) Comune della prov. di Imperia (53,9 km2 con 25.664 ab. nel 2008), noto soprattutto come stazione di confine. Il centro è situato ai due lati della foce della Roia. La pittoresca città medievale è posta sul colle a destra del fiume. La città nuova si è sviluppata lungo la Via Aurelia, nella fascia compresa tra la spiaggia e le colline. Un notevole apporto all’economia cittadina è fornito dalla rilevante produzione di fiori e dal relativo mercato. Industrie alimentari, meccaniche, del legno.
Album Intimilium, sede di un importante nucleo di Ligures Intimilii, sorgeva sulla pianura costiera tra la Roia e la Nervia. Sotto l’Impero fiorì come municipio, ma per il passaggio dei Goti al principio del 4° sec. e poi ai tempi di Rotari gli abitanti si rifugiarono sull’altura a destra della Roia; qui sorse un nuovo centro, fortificato, sede di vescovato, che finì col chiamarsi Ventimiglia. Dal 962 è attestata una contea di V. dipendente dal marchesato di Susa. Assegnata dai Carolingi alla marca della Tuscia, V. subì gravi danni nel 10° sec. da parte dei Saraceni. Anche quando nel 12° sec. si costituì il Comune, i conti continuarono ad avere qualche giurisdizione. Il piccolo Comune dovette difendere la propria autonomia anche contro le pretese di Genova, al cui dominio si avvicendarono quelli degli Angioini, dei Grimaldi, dei Visconti, dei Savoia, cui si aggiunsero nel 15° sec. le signorie degli Sforza e della Francia. Finalmente, dal 1505 V. fu sotto lo stabile dominio della Repubblica di Genova, che le lasciò per l’amministrazione interna i propri ordinamenti.