ventre
Oltre che nella Commedia, compare una volta nelle Rime e tre nel Convivio; nella maggior parte degli esempi indica la regione esterna dell'addome.
Nell'Inferno l'uso del vocabolo è quasi sempre suggerito da qualche particolarità nell'aspetto esterno dei demoni o dei dannati. Cerbero, proprio per essere custode del cerchio dei golosi e simbolo della gola, li occhi ha vermigli, la barba unta e atra, / e 'l ventre largo, e unghiate le mani (VI 17); il racconto virgiliano (Aen. III 216-217 " Virginei volucrum voltus, foedissima ventris profluvies ") ha suggerito la descrizione delle Arpie, che hanno ali... late, e colli e visi umani, / piè con artigli, e pennuto 'l gran ventre (XIII 14). Gl'indovini hanno la testa travolta all'indietro, sicché, tra loro, Aronta... al ventre... s'atterga a Tiresia (XX 46), cioè lo segue avendo la schiena di contro all'addome di lui. Tra i ladri, Cianfa Donati e Agnello Brunelleschi fondono insieme i loro corpi dando vita a un essere mostruoso: le cosce con le gambe e 'l ventre e 'l casso / divenner membra che non fuor mai viste (XXV 74). I falsatori di metalli giacciono ammucchiati l'uno sull'altro: Qual sovra 'l ventre e qual sovra le spalle / l'un de l'altro giacea (XXIX 67); Mastro Adamo, che contraffece il fiorino, è affetto da idropisia, sicché l'acqua marcia gli assiepa... 'l ventre innanzi a li occhi (XXX 123); altri esempi al v. 30 e in XXXI 47.
Nel Purgatorio la parola conserva il senso proprio, ma compare in contesti che vanno interpretati secondo il senso allegorico. Allorquando la femmina balba, apparsa a D. nel sogno, tenta di sedurlo con il suo canto, Virgilio, afferratala, dinanzi l'apria / fendendo i drappi, e mostravaeni 'l ventre (Pg XIX 32); la scena ha chiaro significato allegorico: la ragione umana rivela all'uomo la natura peccaminosa dei piaceri mondani. Per accennare alle tristi conseguenze toccate a Eva, e con lei a tutti gli uomini, dall'aver gustato il frutto proibito, i componenti della processione mistica apparsa a D. nel Paradiso terrestre, dopo essersi disposti in cerchio intorno all'albero del bene e del male, esclamano: Beato se', grifon, che non discindi / col becco d'esto legno... / poscia che mal si torce il ventre quindi (XXXII 45), " il ventre di chi ha voluto gustare di questo legno si contorce dal dolore (Sapegno).
A tutt'altro ambito semantico e concettuale risale l'uso del vocabolo nel Paradiso. Qui il termine compare con il significato di " grembo materno ", con un'accezione rimasta nella preghiera alla Vergine (" benedictus fructus ventris tui ") e dalla quale esula la concretezza un po' volgare che v. ha nel linguaggio comune. Anche D. lo adopera a proposito di Maria, in due passi di alto lirismo sacrale e religioso: nell'inno intonato dall'arcangelo Gabriele (Io sono amore angelico, che giro / l'alta letizia che spira del ventre / che fu albergo del nostro disiro, XXIII 104) e nella preghiera di s. Bernardo: Nel ventre tuo si raccese l'amore, / per lo cui caldo ne l'etterna pace / così è germinato questo fiore (XXXIII 7).
L'interpretazione allegorica che D. dà nel Convivio dell'episodio lucaneo di Marzia offre l'occasione per un uso analogo del vocabolo. Le parole con cui Marzia implora Catone perché la riaccolga in moglie ora che, vecchia, è divenuta infeconda, sono interpretate come modello della disposizione con cui l'anima nobile, in vecchiaia, torna a Dio: " Ora " dice Marzia " che 'l mio ventre è lasso... a te mi ritorno... "; cioè a dire che la nobile anima, cognoscendosi non avere più ventre da frutto... torna a Dio (IV XXVIII 17).
Un uso figurato del termine si ha anche nel passo in cui si esamina quali effetti abbiano le lodi che uno fa di sé stesso: È loda ne la punta de le parole, è vituperio chi cerca loro nel ventre (Cv I II 7); nel primo, esteriore senso delle parole (ne la punta), questa lode sembra essere tale; ma, a chi guardi più addentro, nella loro sostanza (nel ventre), essa si rivela occasione d'infamia.
In senso estensivo, indica " le cavità " interne della terra, dalle quali, spinta dall'impulso dei vapori, l'acqua sgorga alla superficie attraverso le fonti: Rime C 54 Versan le vene le fummifere acque / per li vapor che la terra ha nel ventre (per i problemi connessi con questa spiegazione del fenomeno e per la possibile fonte senecana, v. Barbi-Pernicone e Contini; e si noti la contemporaneità dell'uso estensivo di vene, " fonti ", e di ventre).