VENTRILOQUIA (dal lat. venter "ventre" e loqui "parlare")
È l'arte di emettere suoni e parole in modo che sembrino avere una origine diversa dall'apparato vocale di chi effettivamente li produce. In antico si credeva che, in tal modo di parlare, lo stomaco o il ventre avesse una speciale importanza: da ciò il nome. Si tratta invece di un funzionamento particolare dell'apparato vocale: le labbra vengono tenute quasi immobili e semichiuse; della lingua solo l'estremità viene mossa; la glottide è abbassata, la voce emessa in tono profondo e nasale, il respiro rattenuto e l'espirazione rallentata. Con un'appropriata mimica, mediante l'uso di fantocci, di animali, ecc., l'illusione riesce in molti casi perfetta.
La ventriloquia era nota nel mondo antico, e si ricorda in particolar modo un celebre engastrimita greco, Euricle d'Atene, che formò addirittura una sua scuola. Parecchi culti e varie superstizioni dell'antichità ricevettero certamente incentivo dall'abilità ventriloquistica di qualche sacerdote. Tale applicazione non è infrequente neanche oggi presso questo o quel popolo primitivo (stregoni). Nei paesi civili la ventriloquia è oggi nulla più che un "numero di varietà".