VENTUROLI Angelo
Architetto, nato a Medicina l'8 gennaio 1749, morto a Bologna il 7 marzo 1821. Ancora fanciullo, cominciò a disegnare con la guida di G. A. Bettini, e, giovanissimo, fu indirizzato all'architettura da P. Fancelli. Frequentati i corsi dell'Accademia Clementina, della quale fu membro (1781) e poi principe, spiegò molta attività fra il 1775 e il 1820: l'elenco autografo dei suoi disegni eseguiti, ineseguiti o diretti da altri arriva a 356 numeri.
Artista di transizione, seguace in parte delle regole palladiane, fu un tenace semplificatore di linee e di masse, ch'ebbe qualche ardimento nel concepire la grandiosità degli spazî costruiti ma che si mantenne, in troppi casi, corretto, utilitario e ligio alle misure e ai riscontri simmetrici. In Bologna, oltre alla modesta chiesa di S. Maria Labarum Coeli, alla geometrica facciata di S. Gregorio e ai disegni per S. Giuliano, si ricordano l'altar maggiore di S. Maria della Vita (il progetto s'estendeva nobilmente alla tazza dell'abside e alla cupola del tempio), l'altare della Madonna di S. Luca nel santuario omonimo, il portico - studiato con esperienza prospettica - del palazzo Sassoli già Pietramellara e molti restauri e riduzioni di fabbriche sacre e civili, cui s'aggiungono, nei dintorni, alcune comode e sobrie ville. Sono del V. la chiesa abbaziale di Poggio Renatico, la casa Landriani a Modena e il palazzo Cappelletti a Rieti. Il collegio Venturoli, aperto in Bologna per i giovani poveri inclinati alle arti, si denomina dal benefico fondatore.
Bibl.: A. Bolognini-Amorini, Elogio di A. V., Bologna 1827; A. C. R., La storia delle arti del disegno studiata nei monumenti che si conservano in Bologna e nei dintorni, ivi 1888.