Baranovskaja, Vera Fëdorovna
Attrice teatrale e cinematografica russa, nata a Mosca nel 1885 e morta a Parigi il 7 dicembre 1935. La sua fama è quasi interamente dovuta all'interpretazione della protagonista di Mat′ (1926; La madre) di Vsevolod I. Pudovkin: il suo volto intenso e scarno nella scena finale del film rimane una delle immagini più celebri del cinema muto.
Fu il teatro a vederla attrice di successo nei primi due decenni del Novecento. Allieva dei corsi di recitazione tenuti da K.S. Stanislavskij al MChT (Moskovskij Chudožestvennyj Teatr, Teatro d'arte di Mosca), da lui fondato nel 1898, vi recitò quindi in ruoli di primo piano dal 1903 al 1915, per poi alternare l'attività sul palcoscenico a quella cinematografica. Il suo debutto sugli schermi viene fatto risalire da alcune fonti al 1913, da altre al 1917 con Vlast′ pervogo (Il potere del primo) di M.M. Bonč-Tomaševskij: ma né questo né i film successivi le portarono particolare notorietà. Fu l'aiuto regista di Pudovkin, Michail I. Doller, ex attore e regista di teatro, a proporla nel 1926 per la parte principale di Mat′, tratto da un romanzo di M. Gor′kij, ruolo che peraltro la B. aveva già interpretato a teatro: convinto delle sue potenzialità cinematografiche, la presentò a Pudovkin vestita come una povera donna, abbandonata su una scala dello studio di posa. Ottenuta la parte, la non più giovanissima attrice del Teatro d'arte dette prova di notevole talento drammatico e di espressiva sinteticità di gesti e sguardi, costruendo in un crescendo serrato il tragico personaggio di Pelageja N. Vlasova, madre di un giovane operaio: una donna del popolo buona e sensibile ma ingenua e ignorante che, attraverso un fatale errore compiuto in buona fede, prende coscienza della propria condizione di sfruttata e diventa una coraggiosa rivoluzionaria. In consonanza con gli intenti del regista, che per le parti principali aveva voluto attori professionisti, la B. applicò davanti alla macchina da presa i principi del realismo psicologico cui si era ispirata la sua esperienza teatrale, permeandoli di un suo stile asciutto ed essenziale che la portava da un atteggiamento dimesso e quasi indifeso alla fissità addolorata e inesorabile della ribellione finale. Ben presto, grazie alla distribuzione del film in Occidente, l'attrice divenne famosa anche fuori dall'Unione Sovietica. Il successo di Mat′ la spinse ad accettare un ruolo per molti versi simile, quello della moglie e compagna di lotta di un operaio in Konec Sankt-Peterburga (1927; La fine di San Pietroburgo), anch'esso di Pudovkin. Questa fu la sua ultima parte importante, anche se per alcuni la sua recitazione risultò troppo enfatica. Nel 1928 si trasferì all'estero, dove assunse lo pseudonimo di Vera Barsoukoff. In particolare, tra il 1929 e il 1931 si alternò tra Berlino e Praga, dove lavorò spesso in film in doppia versione (tedesca e ceca), nei quali riproponeva personaggi tragici analoghi a quello da lei immortalato in Mat′, con registi di diversa nazionalità: i cecoslovacchi Carl Junghans e Carl Anton, l'italiano Guido Brignone, il russo Michail I. Dubson, l'austriaco Leo Mittler. La sua ultima tappa, a partire dal 1932, fu la Francia, dove la sua parabola di attrice si avviò a una malinconica conclusione con la partecipazione a film brillanti di secondaria importanza.
V. Korolevič, Vera Baranovskaja, Moskva 1929; Kino enciklopedičeskij Slovar′, Sovetskaja Enciklopedija, Moskva 1986, ad vocem.