Mareckaja, Vera Petrovna
Attrice teatrale e cinematografica russa, nata a Mosca il 31 luglio 1906 e morta ivi il 17 agosto 1978. Fu una delle interpreti sovietiche più amate del periodo antecedente la Seconda guerra mondiale, in grado di animare con accenti di lirismo naturalistico ruoli di donne comuni, a un tempo femminili e combattive, tutte impegnate nella costruzione della nuova società socialista. Con la sua notevole sensibilità seppe mediare fra la recitazione retorica e di cliché, sostanzialmente imposta dalla cinematografia di epoca staliniana, e uno slancio sentimentale, sincero e coinvolgente, non privo di sfumature ironiche.
Iniziò a recitare nel 1924, dopo aver conseguito il diploma, al Teatro-studio Vachtangov, ottenendo i primi ruoli nel teatro diretto da Ju. A. Zavadskij. Come per molti attori sovietici, la sua carriera teatrale si sviluppò parallelamente a quella cinematografica. Dopo i primi successi moscoviti, dal 1936 al 1940 fece parte della compagnia del teatro di prosa M. Gor′kij di Rostov e, dal 1940, del teatro Mossovet di Mosca.Il suo debutto sul grande schermo fu altrettanto precoce: nel 1925 il regista Jakov A. Protazanov la scelse per la parte della servetta Katja nella sua commedia Zakrojščik iz Toržka (Il sarto di Toržok), nella quale la M. si fece notare per una particolare grazia venata di umorismo che l'avrebbe poi caratterizzata in molti film da lei interpretati negli anni Venti. Tra questi, per lo più commedie, fu rilevante Dom na Trubnoj (1928, La casa sulla Trubnaja) di Boris V. Barnet, in cui aveva la parte di una giovane contadina ingenua ma di saldi principi, capace, al suo arrivo nella grande città, di farsi valere grazie all'acume e allo spirito d'intraprendenza. Negli anni Trenta, con l'avvento del sonoro, la M. si trovò ad affrontare trame drammatiche e apertamente didascaliche, cui però riuscì sempre a conferire un'autentica vitalità, come in Ljubov′ i nenavist′ (1935, Amore e odio) di Al′bert A. Gendel′štejn, e in Pokolenie pobeditelej (1936, La generazione dei vincitori) di Vera Stroeva, due film sulla Rivoluzione d'ottobre e sulla guerra civile, legati ai rigidi canoni del realismo socialista. Ma il ruolo che le assicurò la notorietà (per la correttezza ideologica del personaggio e per la sua capacità di attrice di esprimere sentimenti ed emozioni con intensa credibilità) fu quello della protagonista del film di Aleksandr G. Žarchij e Iosif E. Chejfič, Člen pravitel′stva (1939, Membro del governo), una contadina analfabeta, che con intelligenza e forza di volontà riesce a diventare, malgrado le numerose avversità, prima direttrice di un grande kolchoz e poi membro del Soviet supremo. Il cliché di questo personaggio, divenuto l'emblema dell'emancipazione della donna sovietica e della sua attiva partecipazione alla causa socialista, venne ripetuto in molti film che videro l'attrice protagonista in parti di operaia, medico, partigiana, maestra, madre. Da ricordare Ona žaščiščaet rodinu (1943; Compagno P.) di Fridrich M. Ermler, in cui la M. si riproponeva come la donna d'acciaio, pronta all'estremo sacrificio contro l'invasore nazi-fascista durante la Seconda guerra mondiale. Un altro ruolo di rilievo fu quello, meno eroico ma molto intenso, dell'insegnante di scuola di un villaggio della Siberia nel film di Mark S. Donskoj, Sel′skaja učitel′nica (1947; L'educazione dei sentimenti), nel quale l'attrice tratteggiava le tappe fondamentali della vita, tra le due guerre mondiali, di un'altra donna semplice, ma ricca di umanità e profondamente dedita alla propria missione di educatrice. Fu ancora Donskoj a sceglierla per Mat′ (1956, La madre), tratto dal romanzo di M. Gor′kij e remake del più celebre film diretto nel 1926 da Vsevolod I. Pudovkin. Un ruolo impegnativo, che era stato della grande attrice Vera F. Baranovskaja, cui la M. seppe infondere nuova profondità interiore.
S.T. Dunina, Narodnaja artista SSSR V.P. Mareckaja (V.P. Mareckaja artista del popolo dell'URSS), Moskva 1953; Kino. Enciklopedičeskij slovar′, Moskva 1987, ad vocem.