VERBICIOARA
Località a circa 50 km SO di Craciova, in Romania. Scavi iniziati nel 1949, continuati sino al 1955, hanno messo in luce più stazioni preistoriche - dal Neolitico all'Eneolitico - abitati prefeudali, nonché un cimitero feudale romeno del sec. XIV.
Precise osservazioni stratigrafiche, fatte nella stazione principale - A - in prossimità di ricche sorgenti d'acqua potabile, hanno identificato sei strati culturali: il più antico contiene elementi della cultura Starčevo-CriŞ (che in Oltenia e nel Banato si manifesta sotto l'aspetto Starčevo); il Il strato appartiene alla cultura Vinča (fasi A e B), il III comprende vestigia materiali dei portatori della cultura Salcuta, (indipendente dalla cultura Gumelniţa, e strettamente legata al gruppo Bubanj della regione NiŞ come anche al gruppo Krivodol della Bulgaria nordoccidentale); il IV strato prova la presenza della cultura Coţofeni - cultura di transizione verso l'Età del Bronzo; lo strato V appartiene alla cultura Glina dell'inizio della Età del Bronzo; lo strato VI è il più ricco e in esso è apparsa una cultura nuova che può essere denominata cultura Verbicioara. Dopo il VI strato segue un orizzonte culturale e cronologico che chiude l'evoluzione della cultura V. e costituisce la transizione verso la prima Età del Ferro.
La cultura V. è diffusa in quasi tutta l'Oltenia e passa anche all'E dell'Olt (scoperte di Slatina e IpoteŞti). Nella vallata del Danubio è debolmente rappresentata, mentre verso il N penetra sino alla regione montuosa (stazione di VlădeŞti, presso Rîmmi-Vilcea). Il fatto che a O delle Porte di Ferro tale cultura è stata identificata a Băile Herculane, presso Lugoj e Moldovaveche, ci prova la sua diffusione anche nel Banato ove, insieme alla cultura Periam-Pecica, costituisce un complesso unitario nelle sue linee generali sebbene ogni gruppo culturale abbia una evoluzione propria per un lungo periodo di tempo.
Le principali caratteristiche della cultura V. sono: stazioni aperte e stazioni fortificate da fossati; utensili di selce, di pietra levigata nonché d'osso di cervo; armi, utensili e ornamenti di bronzo sono relativamente rari. Merita una speciale menzione un'ascia piatta con i margini leggermente rialzati del periodo Reinecke B. La ceramica è ricca e variata: specifiche sono le tazze in forma di clepsidra, vasi con uno o due manici sopraelevati. Alcuni vasi di proporzioni maggiori - le cosiddette urne - ricordano i vasi della cultura Gîrla Mare (v. vol. iii, p. 914).
Durante l'evoluzione di questa cultura il rito di seppellimento è stato tanto a inumazione che a incinerazione: ma non è stata ancora scoperta una necropoli appartenente a questa cultura.
Il problema della genesi della cultura V. non è ancora pienamente risolto: esso comprende cinque fasi principali sino alla fine dell'epoca del Bronzo in Oltenia e a E dell'Olt, delle quali l'ultima è denominata anche tappa Vladesti II-Fundemi Doamnei (presso Bucarest). Questo orizzonte è documentato abbastanza bene in Oltenia e ad E dell'Olt esso rappresenta il momento della fusione tra la cultura V. e la cultura Tei (v. vol. vii p. 663). In un quadro più generale esso prova come i portatori della cultura V. abbiano assimilato la cultura Gîrla Mare e diffuso questi elementi verso E, nell'area della cultura Tei e addirittura in quella della cultura Monteoru (v. vol. v, p. 158). Il complesso Vlădesti II-Fundenii Doamnei sembra corrispondere, allo stadio attuale delle nostre ricerche, all'orizzonte iniziale della cultura Noua (v. vol. v, p. 564) e, per il tramite di un processo organico locale, compie la transizione verso la prima Età del Ferro in Oltenia e in Muntenia.
Bibl.: D. Berciu, Die Verbicioare-Kultur. Vorbericht über eine neue in Rumänien entdeckte bronzezeitliche Kultur, in Dacia, N. S., V, 1961, pp. 123-161.