Vercelli
Città del Piemonte, situata sulla destra della Sesia, al centro di una vasta e fertile pianura. Fondata nel sec. II a.C., fu base operativa dei Romani contro i Salassi.
Fu sede vescovile, poi ducato longobardo. Nella seconda metà del sec. XI divenne comune indipendente, e tale rimase fino al 1335. Fu nella Lega Lombarda contro il Barbarossa, e teatro di lotte accanite tra guelfi e ghibellini (Villani IX 109).
D. la ricorda in If XXVIII 75 come uno dei limiti della pianura padana, lo dolce piano / che da Vercelli a Marcabò dichina, meglio della pianura di Lombardia, regione estesa - per la geografia del tempo - oltre i limiti attuali, fino a comprendere buona parte dell'Italia settentrionale.
Si veda tra i commentatori: Lana " Vercelli si è in lo principio de Lombardia "; Benvenuto " idest, Lombardiam et Romandiolam "; Buti " Vercelli è una terra posta nel capo di Lombardia in monte, onde comincia quel piano "; Anonimo " Vercelli è una città nel principio di Lombardia, verso le montagne che serrono Lamagna dalla Lombardia "; Vellutello " il fertile piano di Lombardia, la qual comincia a Vercelli, città posta a le confini del Piemonte "; Venturi " Lo dolce piano è la Lombardia, paese piano compreso tra questi estremi ".
Forse D. si recò a V. (o a Torino, o ad Asti, o a Susa, o a Milano; cfr. Mattalia, e Revelli, Italia 11) a rendere omaggio a Enrico VII, ma l'uso di V. in quest'indicazione geografica non può essere legato a tale ipotesi; piuttosto alla sua posizione geografica (quasi al vertice del triangolo cui si può paragonare la bassa pianura padana), e all'importanza politica che rivestiva ai tempi di D.: è tra le città, potenzialmente ribelli a Enrico VII, ricordate in Ep VII 22.