Capo dei Galli (m. 46 a. C.), nativo dell'Alvernia. Figlio di Celtillo, ancor giovane organizzò (52) e diresse la ribellione nazionale contro Cesare, riuscendo, dopo alterne vicende, a infliggere una grave sconfitta a Cesare nell'assedio di Gergovia; assediato poi ad Alesia si difese con valore, finché, vista perduta la partita, per placare il vincitore, si offrì prigioniero. Cesare lo tenne per sei anni prigioniero a Roma per averlo presente nel suo trionfo (46), e quindi lo fece decapitare.