VERCINGETORIGE (Vercingetorige)
Sopra un denario di Ostilio Saserna (circa 48 a. C.) è rappresentata una testa maschile la quale viene in genere interpretata come una figura allegorica: pavor, il terrore; ma v'è anche chi la identifica con Vercingetorige.
La cosa è dubbia, e occorre notare che questa testa assomiglia a quella di un Gallo prigioniero che si trova sopra un denario battuto da Cesare nel 49. La testa ha tratti piuttosto individuali e se essa rappresenta davvero V. bisogna pensare che il tipo abbia a modello un'opera d'arte che celebrava il trionfo di Cesare in Gallia nell'aspetto di V. prigioniero. Vi sono poi due serie di stateri di elettro degli Arverni che portano il nome di V. e rappresentano una testa giovanile imberbe: non è improbabile che qui l'intenzione di rendere un ritratto di V. vi sia stata da parte dell'incisore, il quale però prese a modello un tipo apollineo greco.
Bibl.: H. A. Grueber, Coins Rom. Rep. in Br. Mus., Londra 1910, I, p. 513; E. Babelon, in Mélanges numismatiques, IV, 1912, p. i ss.; O. Vessberg, Kunstgeschichte d. Röm. Republik, Lund-Lipsia 1941, p. 165 ss.; J. Babelon, Portrait dans l'antiquité, Parigi 1950, p. 180 ss.