vergare
Nel significato di " tracciare segni ", e quindi nel sintagma ‛ v. carte ', " scrivere ", ricorre in Pg XXVI 64 ditemi, acciò ch'ancor carte ne verghi, / chi siete voi, nelle parole di D. a Guido Guinizzelli (lo stesso sintagma è presente anche in Petrarca, nel sonetto Alma gentil, cui tante carte vergo).
Il verbo compare, come termine proprio di un particolare tipo di tessuto (per cui cfr. Castellani, Nuovi Testi 933: il ‛ vergato ' è un " panno d'un determinato colore con righe trasversali d'un altro colore: le righe s'ottenevano nella tessitura impiegando trama diversa a intervalli regolari "), in Rime dubbie VI 6 tu ti vestisti d'una uzza, / ch'era vergata d'uno scaccatuzzo: il participio passato vergato, che vale " propriamente ‛ listato ', ma anche ‛ variegato '... si trova spesso insieme con scaccato (‛ a scacchi '), che però è per solito aggettivo (di panno). Vestire di vergato non era da persone gravi: d'un vecchio così vestito, ‛ elli è un matto ', dice Federico II nel Novellino (XXII); e il Maestruzzo, come ricorda a questo luogo il Di Francia, sancisce pene per i chierici che portassero ‛ vestimento vergato ' " (Contini).