Veri italiani
Società segreta fondata (1832) da F. Buonarroti con il programma di realizzare – secondo l’articolo I del suo statuto – «l’unità, indipendenza e libertà d’Italia intendendo per libertà un governo repubblicano democratico istituito sulla sovranità del popolo e perfetta uguaglianza». Diretta da una giunta centrale e organizzata in «famiglie», la società si diffuse all’estero fra gli emigrati e, all’interno, in Romagna e soprattutto in Toscana. Nel sett. 1832 fu stipulato un accordo fra i V.i. e la Giovine Italia di G. Mazzini; pur lasciando sussistere tra le due organizzazioni piena indipendenza sulle forme e sul modo del lavoro, si professavano «comunione di consigli e di mezzi di propagazione» e obblighi precisi per il futuro «moto universale italiano». Ma l’accordo ebbe vita breve a causa del carattere spiccatamente egualitario delle idee professate dai V.i. che Mazzini non poteva condividere. La società si sciolse alla fine del 1833.