verita logiche e verita biologiche
verità lògiche e verità biològiche. – A partire dagli ultimi anni del 20° sec. e sempre più decisamente dall’inizio del 21°, la riflessione filosofica relativa alla verità, intesa in senso logico-matematico ed epistemologico, è andata rivolgendosi al tema delle possibili relazioni con lo studio dell’evoluzione biologica. Le verità logiche sono indagate non più in alternativa, ma nei possibili punti di contatto e nelle possibili origini comuni con le verità biologiche, e tale prospettiva di studio s'inserisce nella più ampia riflessione sui rapporti fra evoluzione biologica ed evoluzione culturale. In luogo delle classiche teorie secondo le quali la verità si fonda su leggi e regole di inferenza logiche e matematiche indipendenti e non modificabili (come, per es., nella teoria di G. Frege), si è proposto di considerare la razionalità e la logica stessa come risultato dell’evoluzione biologica e della selezione naturale. Ciò che sembra costituire la base stessa dell’evidenza e della certezza matematica potrebbe essere semplicemente ciò che è ritenuto tale da una forma di vita, e di pensiero logico e logico-matematico, che si è imposta mediante i meccanismi evolutivi della selezione naturale. Secondo le teorie di William S. Cooper le verità logiche non sono distinguibili dalle verità biologiche ed emergono dall’evoluzione, di cui sono naturali corollari (The evolution of reason, 2001). Teorie della decisione, teorie della probabilità e la stessa logica deduttiva sorgerebbero da strategie biologiche che sono andate stabilizzandosi nel corso dell’evoluzione e non da principi indipendenti da conferme empiriche. Da diversa prospettiva il filosofo Robert Hanna (Rationality and logic, 2006) ha proposto una ‘protologica’ comune agli animali e di origine biologica di cui la logica, come è intesa nelle culture e nelle discipline logico-matematiche classiche, costituisce una configurazione successiva. Numerosi studi sui comportamenti logici e matematici degli animali o dei neonati, svolti a partire dagli ultimi decenni del 20° sec., sono stati interpretati come conferme del fatto che una parte delle capacità logico-matematiche siano il prodotto dell’evoluzione biologica. In tale prospettiva si viene a identificare un nucleo di verità, comuni a diverse forme animali e di origine evoluzionistico-biologica, che costituiscono la logica e la matematica ‘naturale’, basata su capacità matematiche ‘innate’, distinta dalle elaborazioni ‘artificiali’, ossia dalle discipline sviluppatesi mediante il codificarsi di tecniche e di saperi scientifici, nell’ambito dell’evoluzione culturale (su tutto si veda C. Cellucci, Perché ancora la filosofia, 2008).