VERMETIDI (lat. scient. Vermetidae D' Orb.)
Famiglia di Gasteropodi Pettinibranchi (trib. Platypoda), che comprende animali marini, dal corpo vermiforme, allungato. La bocca è munita di una proboscide corta, ai lati della quale si trovano due tentacoli brevi, divaricati, portanti gli occhi alla base esterna. Il piede è piccolo, con metapodio cilindrico. Esiste una sola branchia allungata. Gl'individui sono unisessuati e mancano degli organi di copulazione. L'apparato masticatore possiede due mascellari, una radula con dente centrale trapezoidale a margine multicuspidato avente una cuspide centrale grande, acuta; v'è un dente laterale largo, pure multicuspidato. I denti marginali sono acuti all'apice, con 1-2 denticolazioni laterali.
La conchiglia è tubulosa, alquanto somigliante all'astuccio che protegge il corpo degli Anellidi tubicoli del genere Serpula. Tale conchiglia è irregolare, con gli ultimi giri disciolti; l'apertura circolare intera o fessurata si presenta di solito chiusa da un opercolo corneo pure circolare. I Vermetidi vivono fissati ai coralli, su altre conchiglie o dentro al corpo delle Spugne. Sono ovipari o vivipari, i neonati talora perforanti. Fossili già nel Carbonico, amano di preferenza i mari caldi e temperati. Citiamo del Mediterraneo il genere Vermetus Adanson e il genere Tenagodes Guett. Appartengono al primo: il V. gigas Biv. (conch. diam. 11-15 mm.), il V. triqueter Biv. (conchiglia diam. 6 mm.). Del genere Tenagodes (sin. Siliquaria Brug.) si trovano esemplari (Siliquaria anguina L.) aventi una conchiglia persino di 150 mm. di lunghezza (v. gasteropodi, XVI, tav. lxxiii).