VERRUA, Giovanna-Battista d'Albert di Luynes, contessa di
Figlia di Luigi Carlo d'Albert, duca di Luynes, pari di Francia, e di Anna di Rohan Montbazon, nacque il 18 gennaio 1670 a Parigi, dove morì il 18 novembre 1736. Fu una delle più belle e intelligenti donne del suo tempo: a tredici anni sposò il conte di Verrua, appartenente all'antica nobiltà piemontese. Nella corte sabauda la giovanissima contessa ebbe presto un posto invidiato. Nel 1686 Vittorio Amedeo II s'invaghì di lei: nominata dama della duchessa, si installò nella corte e ne divenne l'arbitra, provocando violenti attacchi da parte dei nemici, che l'accusavano di rovinare le finanze ducali e di suggerire al duca misure odiose, come la riunione al dominio della corona di tutti i feudi alienati dai predecessori di Vittorio Amedeo II. Ebbe dal duca due figli e una figlia. Nel 1698 addiveniva all'atto di separazione tra lei e suo marito. Ma, insofferente di freno, cominciò ad avere in uggia anche il duca; e mentre rivelava all'agente diplomatico francese importanti segreti di stato, ordiva il piano della fuga. Nell'ottobre 1700, con l'aiuto di suo fratello, guadagnò Susa, donde prese la via della Francia e si ritirò in convento. Nel 1704 la morte di suo marito le rese tutta la libertà: entrò nell'alta società e si formò un circolo di persone colte, ma di idee libere, artisti o amanti delle arti. Nessuna limitazione essa pose ai suoi capricci: acquistò magnifici palazzi che adornò sontuosamente e con fine gusto ed ebbe il merito di essere una delle più appassionate collezioniste di libri e di opere d'arte.
Bibl.: D. Carutti, Il regno di Vittorio Amedeo II, Firenze 1863; G. de Léris, La comtesse de Verrue et la cour de Victor Amédée II de Savoie, Parigi 1881.