versificari, versificantes, versificator
Nel De vulg. Eloq. D. usa il verbo ‛ versificari ', con l'accezione generica di " far versi " e quindi " comporre poesia ", quasi sempre in riferimento ai poeti in volgare di stile mediano o basso, mentre ai poeti di stile alto riserba il più aulico ‛ poetari '. Di conseguenza ‛ versificator ' e ‛ versificantes ', con funzione più nominale che verbale, indicano il " poeta " e i " poeti " che si servono di tali stili: probante la precisazione di II IV 2 Revisentes igitur ea quae dicta sunt, recolimus nos eos qui vulgariter versificantur plerunque vocasse poetas; quod procul dubio rationabiliter eructare praesumpsimus, quia prorsus poetae sunt, si poesim recte consideremus.
I vocaboli figurano in quei capitoli del II libro in cui si dibatte la questione se omnes versificantes vulgariter (II I 2) debbano adoperare il volgare illustre: in particolare versificari è in II I 2, 3 e 8, III 4, IV 2; versificantes in II I 3 e 10, II 1; versificator in II I 3. V. VERSO; poeta.