verso (ver; ver')
Preposizione di media frequenza nell'opera dantesca: 151 occorrenze in tutto, tra gli 83 casi di ‛ verso ' (di cui 14 nella Vita Nuova, 2 nelle Rime, 3 nel Convivio, 49 nella Commedia e 15 nel Fiore) e i 68 di ‛ ver ' (3 volte nella Vita Nuova, 7 nelle Rime, 5 nel Convivio, 38 nella Commedia - dove il Petrocchi preferisce ver' -, 13 nel Fiore e 2 nel Detto); per l'alternanza tra le due forme si rinvia a quanto detto nella voce ‛ inverso ' (qui anche per la grafia disunita in ver di Cv III V 17); va soltanto aggiunto che l'impiego di una forma rispetto all'altra (come del resto quello di ‛ inverso ' e ‛ inver ') non sembra legato in modo specifico a contesti particolari, sia di natura fonetica che morfologico-sintattica (né tanto meno semantica).
La preposizione è in rima (con forte enjambement) soltanto in Rime CIII 46 'l sangue... / fuggendo corre verso / lo cor, mentre è più spesso a principio di verso (in posizione ‛ forte '), in Rime L 5, LXXX 14, CII 46; If IX 36, XVIII 32, Pg III 51, IV 83, V 122, VI 142, XV 143, XXVIII 30, XXXII 8, Pd IX 14, XXVII 95; Fiore VI 6, XXXIV 4, LIV 4, Cv 6, CXXIX 14 (ad iniziale ‛ assoluta ', con coincidenza cioè del principio del verso e di quello del periodo), CXXXI 3, CC 4, CCXXIII 3.
In qualche luogo compare il sintagma preposizionale ‛ verso di ', con un impiego che non si differenzia sensibilmente da quello (assai più consueto) della semplice preposizione: tuttavia, a differenza dalla lingua moderna, in D. il sintagma, oltre che davanti a pronomi personali (Vn XII 11 12, Pg VI 142, XV 143, Fiore IX 5, XI 7, XVI 14; e con altri pronomi in Rime LXXX 14 umile / verso d'alcun, Pg III 51 e XXVIII 30 verso di quella, Fiore Cv 6 gli altru' fatti son tutti una ciancia / verso de' mie'), si trova anche con diversa costruzione in due luoghi, ambedue del Fiore: VI 6 mi venni forte ristrignendo / verso del fior (come al v. 9), e CXCIX 10 l'uscio, ch'apre verso del giardino (e forse non sarà casuale l'assenza di casi del genere dalle altre opere).
1. Nel suo impiego più generico, la preposizione (che ha in D. soltanto riferimento spaziale) sta a indicare la direzione verso la quale si effettua un movimento (con in più una connotazione d'indeterminatezza in rapporto al punto di arrivo: si confrontino, nell'uso corrente, ‛ andare verso Roma ' con ‛ andare a Roma ', o, riportata qui di seguito, la variatio di If XVIII 32-33).
Tra gli esempi maggiormente significativi si potranno ricordare Vn XL 6 s'intende peregrino... chi va verso la casa di sa' Iacopo (con lo stesso verbo, ma in contesto metaforico, in Pd XI 31 andasse ver' lo suo diletto / la sposa; e v. anche Fiore CC 4; alquanto diverso Cv III V 15 ‛ andare v. destra '); Rime CIII 46 'l sangue... / fuggendo corre verso / lo cor; If XVIII 33 I Roman... da l'un lato... vanno a Santo Pietro, / da l'altra sponda vanno verso 'l monte; XXV 124 Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie; Pg V 122 ver' lo fiume real tanto veloce / sì ruinò; Pd XXVIII 128 Questi ordini [angelici]... verso Dio / tutti tirati sono e tutti tirano (lo stesso verbo in XXVI 50); Fiore VI 6 Allor mi venni forte ristrignendo / verso del fior (con altri verbi indicanti avvicinamento, in If XXIII 48, ‛ approcciare '; XXXI 38, ‛ appressare '; Pg XXVIII 47, ‛ trarsi avanti '; anche Cv III V 18); e anche If XXXIV 2 Vexilla regis prodeunt inferni / verso di noi. Abbastanza particolare Pd XXIV 126 tu vincesti / ver' lo sepulcro più giovani poeti.
Qui ancora Vn II 2 (con ‛ muovere '), III 7 (‛ gire '; cfr. IX 1 e v. anche Detto 200 ver sua pantera / i' mi sono 'n fed'ito); Rime L 5 ('l disio amoroso... mi tira / ver lo dolce paese c'ho lasciato) e CVI 112 (con valore figurato); Cv IV XII 17, XXI 115 (‛ v. là '), XXII 49 (porser li uncini verso li 'mpaniati; lo stesso verbo, in altro contesto, in Pg I 127), XXIV 27 (‛ levare sù '), XXVI 69 (‛ piegarsi '), XXX 57 (‛ rinvertere in sù '), Pg II 105 (‛ calare ') e 131(‛ fuggire '), XIX 78 (da confrontare con XXII 65), Fiore VI 9 (‛ tender la mano ') e XII 1 (‛ tornarsi ', con enjambement); con valore figurato, Pg XXVII 65 e XXVIII 101.
2. Il movimento cui la preposizione fa riferimento può compiersi anche in direzione di chi parla (e in tal caso ‛ verso ' può giungere ad equivalere quasi a " incontro ").
Tale è il caso di Vn XXIII 12 (con ‛ trarsi ', come in Pd V 104, e anche in Fiore XVII 13), XXIV 3 (con ‛ venire ', e ancora in Cv III V 18, in variatio con ‛ andare '; If III 82, con prolessi rispetto al verbo reggente; VIII 16, XVI 7, XVIII 26 i peccatori... / dal mezzo in qua ci venien verso 'l volto, e 80, XXV 82, Pg II 37, XI 7 Vegna ver' noi la pace del tuo regno, XII 80, Fiore IX 5); Pg III 59 anime... movieno i piè ver' noi (da confrontare con Pd XXV 13), VII 14 (‛ ritornare '), VIII 52 Ver' me si fece, e io ver' lui mi fei (cfr. XV 143, anche se alquanto diverso; qui anche XXVI 13, XXVII 29, Pd IX 14), e XIII 25; abbastanza prossimo Pg IX 83 una spada nuda... / reflettëa i raggi... ver' noi.
Per Pg VI 73, v. oltre.
3. Qualora il movimento si compia con intenzioni ostili (sia pure desumibili da tutto il contesto), la preposizione assume un significato corrispondente, più o meno, a " contro ".
Si veda Pd VI 65 Inver' la Spagna rivolse lo stuolo, / poi ver' Durazzo, e Farsalia percosse; XVII 107 Ben veggio, padre mio, sì come sprona / lo tempo verso me, per colpo darmi; Fiore XVII 13, CCX 2 e CCXIV 13 s'ella il su' brandon ver lor adrezza, / immantenente tutti gli arderebbe (da confrontare con CCVIII 8); con minore nettezza in Fiore CXXIX 14 Ver Malabocca andò per dargli matto, CXXXI 3 e CCXXIII 3.
4. Con un lieve spostamento semantico, ‛ verso ' si trova impiegato abbastanza frequentemente per indicare la direzione dello sguardo.
In Vn VIII 6 12 Amor... riguardava ver lo ciel sovente (con ‛ guardare ' in XXIII 7, 10 e 28 82, e in Pd XXXII 143); If XV 20 sì ver' noi aguzzavan le ciglia / come 'l vecchio sartor fa ne la cruna (da confrontare con XXIX 134); Pg VIII 11 Ella.., levò ambo le palme, / ficcando li occhi verso l'orïente; Pd XXXIII 27 questi... / supplica a te... che possa con li occhi levarsi / più alto verso l'ultima salute; analogamente in If XXIX 55 allor fu la mia vista più viva / giù ver' lo fondo, e Pd XXX 83 Non è fantin che sì sùbito rua / col volto verso il latte; e ancora Vn III 1 (‛ volgere gli occhi ', come in XVIII 3; cfr. pure ‛ volgere il viso ', in If XVI 14 e Pg XXXII 8 mi fu vòlto il viso / ver' la sinistra mia; ‛ volgersi ' in If XXX 134, Pg III 106 Io mi volsi ver' lui e guardail fiso, X 105, XXVII 19, XXVIII 56, come pure Vn XXIII 19 20, Pg XX 99 e Pd II 28; anche figurato, in Vn XXXVIII 7 lo mio desiderio si volge tutto verso lei, e Detto 181); Rime LXVII 11, If IX 36 (‛ trarre l'occhio ', con enjambement), Pg II 59 (‛ alzar la fronte ', con enjambement, mentre è alquanto diverso, semanticamente, If XVIII 32 i Roman... su per lo ponte / ... da l'un lato tutti hanno la fronte / verso 'l castello); Pg XXX 66 (‛ drizzare gli occhi ', come in Pd I 101, e cfr. If XXIV 131 'l peccator... drizzò verso me l'animo e 'l volto; anche metaforico, Pg XVIII 16 Drizza... ver' me l'agute luci / de lo 'ntelletto), Pd XXIX 128 (‛ ritorcere li occhi ').
Assimilabili ai precedenti, in quanto riferiti ad azioni strettamente collegate al ‛ guardare ', sono Vn XXI 2 3 ov'ella passa, ogn'om ver lei si gira, e If XXI 138 avea ciascun la lingua stretta / coi denti, verso lor duca, per cenno.
Infine, in Pg VI 73 l'ombra, tutta in sé romita, / surse ver' lui del loco ove pria stava, dal ‛ surgere ' repentino di Sordello non può disgiungersi l'altrettanto improvviso concentrarsi del suo sguardo su Virgilio (cfr. i vv. 65-66 solo sguardando / a guisa di leon quando si posa).
5. Uno slittamento semantico similare si ha nell'indicazione della direzione della voce, della parola (in D. assai più di rado rispetto all'altro).
Questo è il caso di If XXXI 70 E 'l duca mio ver' lui, in frase nominale, e anche di Cv II XI 6 suole lo rettorico... parlare altrui, dirizzando le sue parole non a quello per cui dice, ma verso un altro, e Fiore XXVII 2 Già non mi valse nessuna preghera / ched i' verso Ricchezza far potesse (dove forse si potrà riscontrare una certa connotazione del tipo che segue); sembra diverso invece Pg XXIV 107, per cui cfr. qui sotto.
6. Il ‛ movimento ' cui ci si riferisce (in questo caso in senso traslato) può ben essere di ordine psicologico, con la preposizione a indicare, quale ‛ punto di arrivo ', colui " nei confronti del quale " si prova un determinato sentimento o disposizione dell'animo (con conseguente comportamento).
Tra gli esempi più significativi: Vn XIII 6 questa era via molto inimica verso me; Rime LXXX 14 Io non sarò umile / verso d'alcun che ne li occhi mi guardi (cfr. Fiore XXIII 4); Pg XV 90 Figliuol mio, / perché hai tu così verso noi fatto? (in casi del genere si potrebbe anche parlare di un uso quasi equivalente a quello del dativo di ‛ simpatia '); Fiore LXVI 11 unque ver lei non fosti in mesprigione (" in difetto ", " in fallo "); e altrove: Vn XII 11 12 (‛ adirata '), Rime CII 46 (‛ pietosa ', con enjambement), Fiore XI 7, XIV 7, XVII 14 (con ‛ fallare ', come in LXXVI 2 e XCIV 4, ‛ fallire ', XVIII 1; e pure XVI 14 fa... che verso di me non sie fallace), LIV 4, LXXVII 4 (‛ crudele e fera '), CXIX 14 (‛ misprendere '); analogamente in Pd XXV 83 L'amor ond'ïo avvampo / ancor ver' la virtù (e si noti come l'Ottimo e il Buti trivializzino, rispettivamente, in per la e ne la).
7. Il riferimento alla direzione può anche prescindere dal movimento come elemento necessario (direzione ‛ statica ').
Si vedano i casi seguenti: Cv III V 13 'l... mezzo cerchio... nel quale è lo corpo del sole, sega in due parti opposite lo [mezzo] cerchio de li due primi poli... e partesi per due archi da esso, uno ver settentrione e un altro ver mezzogiorno (come in Pg IV 83-84, e cfr. Cv II III 6); Pg II 34, Fiore CXCIX 10 [l'] uscio, ch'apre verso del giardino; per il riferimento a una direzione ‛ in sé e per sé ', senza un preciso punto di arrivo, anche Pg XXIV 107 Vidi gente... gridar... verso le fronde.
8. Preceduto da ‛ di ' (con valore di moto a luogo), è usato a indicare un ambito che si vuole non meglio determinato, in If XIX 83 dopo lui verrà di più laida opra, / di ver' ponente, un pastor sanza legge.
Qui forse, accanto al significato immediato, " dall'Occidente [rispetto a Roma], cioè dalla Guascogna o da Bordeaux ", che è l'unico offerto dai commentatori, si potrà scorgere, su di un altro piano, nell'indeterminatezza dell'indicazione geografica, un'eco dell'allegorismo, già biblico e poi patristico, secondo il quale le partes Occidentis son connotate negativamente nei confronti dell'Oriens nei suoi valori sacrali, e particolarmente quale simbolo del Cristo Sol oriens, il che ben si conforma al tono di alta profezia del passo.
9. Un impiego particolare è quello di ‛ verso ' nel senso di " a paragone, a confronto di " (" un comune provenzalismo " lo definiscono Foster-Boyde nel commento a Rime LXII 8).
Si vedano i seguenti casi: Rime XLII 6, Rime dubbie XXIV 7 l'altro, ha di me ver lui par signoraggio (il Contini spiega " su di me in confronto al primo "); If XXXIV 59 A quel dinanzi il mordere era nulla / verso 'l graffiar (va rilevata la posizione stilisticamente ‛ forte ' a principio del verso); Pg III 51 (con enjambement), VI 142 Atene e Lacedemona, che fenno / l'antiche leggi e furon sì civili, / fecero al viver bene un picciol cenno / verso di te; XXVIII 30 (sempre con enjambement), Pd XXVII 95, Fiore XXXIV 4, e Cv 6 gli altru' fatti son tutti una ciancia / verso de' mie'.
Analogo il valore dell'espressione un po' particolare (Foster-Boyde parlano al riguardo di una congiunzione ‛ ver che ', ma qui ‛ che ' potrebbe anche avere valore relativo; cfr. però C. Segre, Lingua stile e società, Milano 1963, 238, con riscontri da Guittone tanto in poesia che in prosa, e dai poeti siciliani e siculo-toscani) di Rime LXII 8 'l mal d'Amor non è pesante il sesto / ver ch'è dolce lo ben.