veruno
Soltanto in If IX 120 fiamme erano sparte, / per le quali [i sepolcri] eran sì del tutto accesi, / che ferro più non chiede verun'arte (s'intende, a un fabbro, per foggiarlo), con funzione di aggettivo.
Secondo l'uso prevalente di questa voce, assente nella lirica antica e rara nella successiva produzione letteraria, v. è in frase negativa (cfr. Rohlfs, Grammatica § 497): il significato di " nessuno " (in luogo dell'etimologicamente positivo " alcuno ") è dato, pertanto, dal contesto, e al limite neppure la variante neun'arte (dei codici Po e Pr) offre un indizio sicuro, perché anche di ‛ neuno ' (v.) è documentato, sia pure nel Fiore, il significato positivo di " alcuno ".