VESERI (Veõeris)
Livio (VIII, 8, 19; X, 28, 15) e altre fonti menzionano la battaglia, vinta nel 340 a. C. contro i soci Latini dai Romani, guidati da T. Manlio Torquato e P. Decio Mure, ad Veserim; lo pseudo Aurelio Vittore (De viris illustrib., XXVI, 4; XXVIII, 4) specifica apud Veserim flumen. Secondo Livio, la località era alle falde del Vesuvio; mal si comprenderebbe però come l'esercito latino in rotta si sia potuto ritirare prima a Minturno, poi a Vescia ed attaccare nuovamente i Romani a Trifano, tra Minturno e Sinuessa, dove fu definitivamente sconfitto, a meno di non ritenere che sia avvenuta la geminazione di un'unica battaglia nella tradizione storica, per una confusione tra il Monte Vescino e il Vesuvio. Invece è molto probabile che la località Veseris fosse a nord di Minturno e che il nome sia da attribuire al massiccio di Roccamonfina; se si deve, poi, prestar fede alla notizia isolata dell'esistenza di un fiume Veseri, questo potrebbe essere identificato con l'Ausente, affluente di destra del Garigliano.
Bibl.: G. De Sanctis, Storia dei Romani, II, Torino 1907, p. 275, n. 1; G. Tommasino, La dominazione degli Ausoni in Campania, S. Maria Capua Vetere 1925, p. 177 segg.; A. Maiuri, in Atti Accademia di Napoli, XIII (1933-1934), p. 309 segg.