VESSILLIFERO
. In corrispondenza alle quattro categorie d'insegne (v.), l'aquila legionaria, i signa, i vexilla e le imagines degli imperatori, si avevano nell'esercito romano le funzioni di aquilifer, signifer, vexillarius (poi anche vexillifer) e imaginifer; si può aggiungere anche tablifer, portatore della tabula con il nome di certi corpi, e, dal sec. II d. C., il draconarius, dall'insegna del drago presa dalle stirpi iraniche.
Ogni manipolo della legione aveva due signiferi: uno portava il signum del manipolo, l'altro si teneva pronto a sostituirlo. Anche sotto l'impero, esistevano il discens aquiliferum e il discens signiferum, che coadiuvavano il vessillifero ordinario anche nelle funzioni di amministratore delle casse di rispamio militari. Nel complesso ogni legione aveva parecchie decine di vessilliferi, che salirono verso il centinaio, quando sotto l'impero crebbe il numero dei signa legionis. Inoltre ogni turma di 30 uomini della cavalleria legionaria aveva il suo vexillum e il suo vessillifero e in numero proporzionato erano le insegne e i portainsegne dei corpi ausiliarî. Ciò si spiega con la grande importanza delle funzioni tattiche e religiose, che le insegne ebbero sempre nell'esercito romano: la direzione del combattimento avveniva largamente per mezzo dei signa. I vessilliferi erano sottufficiali; l'aquilifer era anzi il più elevato di grado dei sottufficiali; subito dopo veniva l'imaginifer, quindi i signiferi e i vexillarii.
Bibl.: A. v. Domaszewski, Die Fahnen im römischen Heere, Vienna 1885; id., Rangordnung des röm. Heeres, in Bonner Jahrbücher, CXVII (1908), passim; A. J. Reinach, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités, IV, p. 1322; J. Kromayer e G. Veith, Heerwesen und Kriegführung der Griechen und Römer, Monaco 1928, pp. 402, 517.