vesta
Parola che ricorre nove volte nelle opere di D. e, salvo il caso di Pg VIII 29 Verdi come fogliette pur mo nate / erano in veste (che si tratti di plurale si accerta dai successivi percosse... ventilate), sempre con valore traslato, mentre il senso proprio pare riservato al sinonimo ‛ vestimento ' (v.). Il termine può indicare il corpo umano in quanto " veste " dell'anima, secondo una metafora canonica nella tradizione cristiana: Pg I 75 lasciasti / la vesta ch'al gran dì sarà sì chiara; ma anche, per estensione analogica, il corpo e l'anima in quanto costituiranno insieme la " doppia veste " del beato: Pd XXV 92 Dice Isaia che ciascuna [anima] vestita / ne la sua terra fia di doppia vesta (cfr. in proposito l'accenno alle due stole del v. 27; altri commentatori preferiscono vedere più specificamente nella doppia vesta il duplice fulgore che emanerà dall'anima e dal corpo dei beati, richiamandosi implicitamente al significato di v. in Pd XIV 39; il Buti interpretava la duplice v. nel senso dei due colori simbolici: v. bianca, ossia " mondezza e purità ", e vermiglia, ossia " carità "; il passo di Is. 61, 7, parafrasato allegoricamente da D., suona comunque così: " in terra sua duplicia possidebunt, laetitia sempiterna erit eis "). V. può significare ancora la fascia di luce che avvolge l'anima dei beati: Pd XIV 39 il nostro amore / si raggerà dintorno cotal vesta.
Come termine retorico, v. indica l'insieme delle figure letterarie del discorso, distinte dal suo significato o " intendimento ": Vn XXV 10 grande vergogna sarebbe a colui che rimasse cose sotto vesta di figura o di colore rettorico, e poscia, domandato, non sapesse denudare le sue parole da cotale vesta, in guisa che avessero verace intendimento (cfr. del resto Cic. Brutus 262 " omni ornatu orationis tamquam veste detracta "). Infine v. può designare la musica di cui veniva " rivestito ", adornato un componimento poetico: Rime XLVIII 16 ti guido esta pulcella nuda [ossia una stanza di canzone senza la melodia], / che ven di dietro a me sì vergognosa / ... perch'ella non ha vesta in che si chiuda; LVI 21 Le parolette mie novelle, che di fiori fatto han ballata, / per leggiadria ci hanno tolt'elle / una vesta ch'altrui fu data (ossia una musica composta per altra ballata). Nella locuzione ‛ in v. di ' il termine sta a significare apparenza ingannevole: Pd XXVII 55 In vesta di pastor lupi rapaci (per cui cfr. Matt. 7, 15 " Attendite a falsis prophetis, qui veniunt ad vos in vestimentis ovium, intrinsecus autem sunt lupi rapaces ").