VETTORE (A. T., 24-25-26 bis)
La cima vettorica è la massima quota altimetrica delle Marche ed è il loro fastigio a S., dove con essa hanno termine i Sibillini, sezione meridionale della ruga appenninica del Sanvicino. Meglio che una quota, ve ne sono tre, superiori ai 2400 m., collegate da un altissimo crinale, a semicerchio perfetto, concavo a N., d'altitudine media superiore ai 2300 m.; le tre quote sono la orientale e massima (m. 2478) detta Vettore d'Ascoli (in dial. Betorre) o della Pretara, la meridionale (m. 2422), l'occidentale (m. 2443); tra la I e la II è l'unica sella del crinale (m. 2249). Il complesso, nella sua convessità a S., è stroncato da un immane dislocamento di strati calcarei secondarî, cretacici e giuraliassici, faglia arcuata da E. a S., la maggiore d'Italia, che forma la fiancata settentrionale della Gola d'Arquata (m. 617), solcata dal Tronto e percorsa dalla Salaria: nel basso della parete di faglia s'affacciano in potenza le dolomie del Trias superiore, per alcuni già del Lias. Nel fondo della concavità settentrionale è, in pozza glaciale, il Lago di Pilato (m. 1940), una delle attestazioni della glaciaziome quaternaria, verificatasi in tutta l'alta Valle dell'Aso, nettamente volta e aperta a N., serrata tra due vicinissime impervie pareti parallele d'altitudine superiore ai 2000 m. Sulle cime vettoriche si raggiungono minimi da -20° a -25°; la permanenza del mantello nevoso è fino a giugno; la flora ha carattere alpino con l'esponente più noto, il leontopodium alpinum (stella alpina), e così la fauna dei lepidotteri, ditteri, ecc.
L'ascensione al gruppo vettorico si può fare da N., partendo da Montemonaco (m. 987) risalendo la Valle dell'Aso, da S. partendo da Pretara (m. 920) e da O. partendo da Castelluccio (m. 1453).
Bibl.: A. Secchi, Escursione scientifica fatta a Norcia, Roma 1859; C. A. I. (sez. Picena), Guida della provincia d'Ascoli Piceno, Ascoli Piceno 1889; E. Ricci, Panorami italici, Macerata 1922; Comit. scientifico del C. A. I., Alpinismo e letteratura del Vettore (M. Sibillini), Aquila 1934.