vetusto
Significa " vecchio ", e occorre due volte nel Paradiso, entrambe in rima.
Riferito a Romeo di Villanova, che dopo il lungo servizio presso Raimondo Berlinghieri partissi povero e vetusto (VI 139), completa il ritratto del giusto ingiustamente remunerato (bene il Landino: " quasi dica: consumò l'età sua presso all'ingrato signore senza premio, et muove compassione dall'età; imperò che... nessuna cosa è più misera che l'uomo vecchio et povero ").
L'altra occorrenza riguarda s. Pietro, definito quel padre vetusto / di Santa Chiesa (XXXII 124) in quanto " primo vicario di Cristo " (Torraca); piuttosto che nel senso di " vecchio ", l'aggettivo andrà dunque inteso in riferimento a tale priorità (ambigua tuttavia la chiosa di Benvenuto: " scilicet, Petrum senem "). Si noti che il Buti legge vetusto anche al v. 126, in luogo di venusto.