VEZZEGGIATIVO
Si dice di parola derivata che dà una forte tonalità affettiva alla parola d'origine nel senso della grazia e della piccolezza. È un procedimento assai familiare in italiano; diverso dal diminutivo (v.) che rimpicciolisce indifferentemente nel senso buono e cattivo per mezzo di elementi formali fissi (gattino, leoncino, lumicino, topolino). Elementi formali da soli possono dare origine a forme vezzeggiative, ma non lo debbono necessariamente: così gattuccio, orsuccio sono dei vezzeggiativi, ma non reuccio, generaluccio; così bambinetta, capretta, ma non reginetta, Italietta. Anche nei verbi si possono trovare derivati vezzeggiativi; ma presso di essi il criterio del significato domina del tutto, e saltellare, trotterellare possono essere ritenuti dei veri vezzeggiativi, mentre sonnecchiare non ha una tonalità affettiva precisa, e leggicchiare, sbaciucchiare l'hanno decisamente sfavorevole.