VIA CRUCIS
CRUCIS Propriamente è il cammino percorso da Gesù Cristo sotto il peso della croce dal pretorio di Pilato, dove fu condannato a morte, fino alla cima del Calvario, dove fu crocifisso. Non vi è dubbio, e se ne hanno accenni entusiastici negli scritti di S. Girolamo, che i primi cristiani e poi numerosi pellegrini si recassero a venerare la via dolorosa; ma è solo dopo le crociate che questa fu universalmente conosciuta e visitata. Non potendo però tutti portarsi nella Giudea, s'introdusse nei nostri paesi l'usanza di commemorare la passione del Redentore percorrendo un dato cammino e soffermandosi di tanto in tanto dinnanzi a una rappresentazione (cappella, altare, scultura, pittura) dei varî episodî svoltisi lungo la via di Gerusalemme. Quest'uso fu portato nella Spagna dal beato Alvaro domenicano (m. 1420) al suo ritorno dai Luoghi Santi. L'Alvaro fece riprodurre alcune di quelle scene nel convento di S. Domenico presso Cordova. Dopo di lui i minori francescani, che dal 1342 avevano la custodia della Terrasanta, e che soli o con i pellegrini solevano percorrere la via del Calvario, portarono in Europa e propagarono dappertutto queste rappresentazioni, dette stazioni. Alla diffusione di questo pio esercizio contribuì lo zelo del francescano S. Leonardo da Porto Maurizio, che in varie parti d'Italia eresse 572 via crucis, tra le quali quella del Colosseo a Roma (27 dicembre 1750). Il nome, il numero e l'ordine delle stazioni non furono sempre gli stessi; fu solo alla fine del sec. XVII, e forse più tardi, che vennero fissati nella forma odierna.
Attualmente, sia nella via dolorosa di Gerusalemme sia negli altri luoghi, la via crucis si compone di 14 stazioni così distribuite:1. Gesù è condannato a morte; 2. è caricato della croce (queste due a Gerusalemme si trovano nel palazzo di Pilato); 3. Gesù cade sotto il peso della croce per la prima volta (a 200 m. dal detto palazzo); 4. incontra la sua Madre (circa 40 m. dopo la precedente); 5. è aiutato dal cireneo (dopo altri 30 m. circa); 6. il suo volto è asciugato dalla Veronica (50 m. più innanzi); 7. cade per la seconda volta (ancora 60 m., all'uscita della Porta Giudicaria); 8. consola le pie donne (altri 35 m.); 9. cade per la terza volta (poco più innanzi dell'8.); 10. è spogliato; 11. è crocifisso (a 4 e 6 m. dentro l'atrio della basilica del S. Sepolcro); 12. Gesù muore (altri 4 m.); 13. viene deposto dalla croce (tra le due precedenti); 14. è seppellito (nel centro della data basilica). Gli episodî ricordati nelle stazioni 3, 4, 6, 7 e 9 non sono riferiti nei Vangeli, ma risalgono ad antiche tradizioni (la 6 solo alla fine del sec. XV). Il privilegio di erigere la via crucis è esclusivo dell'ordine francescano. Questo devoto esercizio, che deve compiersi con movimento del corpo, fu arricchito di moltissime indulgenze; ma mancando molti dei documenti relativi, prima Clemente XII, per evitare esagerazioni e abusi, proibì di enumerarle, poi Pio XI (Decr. S. Penit., 20 ottobre 1931) le stabilì definitivamente.
Bibl.: P. G. Keppler, Die XIV Stationen des hl. Kreuzweges, Friburgo in B. 1899; H. Thurston, The Stations of the Cross, Londra 1906 (ne esiste una traduzione francese di A. Boudinhon, Parigi 1907).