VICENZA (XXXV, p. 292; App. I, p. 1126)
Durante la seconda Guerra mondiale Vicenza (78.110 ab. nel comune, presenti al 31 dicembre 1947) ha subìto gravi danni in seguito ai bombardamenti aerei, specialmente quelli del 14 maggio 1944 e 18 marzo 1945. Oltre ad ingenti rovine causate alle proprietà private, sono stati colpiti varî monumenti.
I danni più gravi si sono registrati nel duomo, d'altronde già restaurato, nella cinquecentesca chiesa di S. Gaetano, nelle altre dei SS. Felice e Fortunato, di S. Corona, di S. Filippo Neri, di S. Maria della Scala ove ugualmente sono già stati compiuti lavori di restauro. I restauri si stanno anche eseguendo nella Basilica del Palladio che aveva perduto, incendiata, la copertura caratteristica. Gravissima la sorte di molti edifici di carattere civile. Il palazzo del Tribunale in piazza dei Signori è stato completamente demolito e dovrà essere ricostruito. Il quattrocentesco palazzo da Schio, detto la "Ca' d'oro", è crollato a metà; il palazzo Valmarana in corso Fogazzaro, altro capolavoro del Palladio, è stato devastato dal fuoco; ed il fuoco ha anche arrecato danni gravissimi al palazzo valmarana di S. Faustino ove è andato perduto il bellissimo affresco del Tiepolo. Sono stati anche danneggiati gli affreschi del Tiepolo a palazzo Colleoni da Porto ed è perduta la volta dipinta dal Cignaroli nel palazzo Corbellino, molto danneggiato nelle coperture. Anche il palazzo della Prefettura, già Godi, opera di Vincenzo Scamozzi, e il palazzo Municipale, già Trissino, pur esso dello Scamozzi, sono stati sfondati e incendiati. Nel palazzo Municipale s'è perduto anche un affresco del Carpioni. E pitture del Carpioni, del Maffei e del Pittoni sono andate distrutte a palazzo Coldogno. Gravissimi i danni anche al palazzo Thiene e al palazzo Brunella Braschi, al palazzo del Monte di Pietà e al palazzo Vescovile. In tutti questi edifici sono state eseguite opere di restauro. Del pari l'Arco delle Scalette, attribuito al Palladio, che era crollato per più di tre quarti, è stato accuratamente ricomposto coi suoi stessi elementi.
Qualche danno ha subito anche la villa Valmarana detta dei Nani, subito fuori della città, ma le pitture murali del Tiepolo che l'adornano e che erano state preventivamente distaccate o strappate dalle pareti e poste in ricoveri sicuri, non hanno sofferto danno alcuno.