vicinanza
Attestato sei volte nella prosa del Convivio. In IV XI 9 E dico che più volte a li malvagi che a li buoni pervegnono li retaggi... e di ciò non voglio recare innanzi alcuna testimonianza, ma ciascuno volga li occhi per la sua vicinanza, la voce pare evidenziare il suo esito semantico più comune di " prossimità ", " dintorni ", forse con sfumatura sostantivata equivalente a un " i suoi vicini ".
Più tecniche le presenze di IV IV 2 E sì come un uomo a sua sufficienza richiede compagnia dimestica di famiglia, così una casa a sua sufficienza richiede una vicinanza... E però che una vicinanza [a] sé non può in tutto satisfare, conviene a satisfacimento di quella essere la cittade, 3 [discordie e guerre] le quali sono tribulazioni de le cittadi, e per le cittadi de le vicinanze, e per le vicinanze de le case, che rimanda al poco comune " borgo ", " borgata ", " agglomerato di abitazioni ", e 4 pace intra loro [i re] sia... e in questa posa le vicinanze s'amino: adattamento del medievale vicinia presente in passi analoghi di Dante. In Mn I III 2 e V 6 è significativo specialmente il primo passo, che trova connessi viciniam, civitatem e regnum, con interessante gradatio.