vicino (avverbio)
Il comune avverbio è presente cinque volte nella Commedia: If XVII 6 accennolle [a Gerione] che venisse a proda, / vicino al fin d'i passeggiati marmi, Pd VI 6 l'uccel di Dio /... si ritenne, / vicino a' monti de' quai prima uscìo, e XXII 144 vidi com' si move / circa e vicino a lui [sole] Maia e Dione, costruito con la preposizione ‛ a '; mentre in If XXII 67 I' mi partii, / poco è, da un che fu di là vicino, l'uso è assoluto (" di quelle vicinanze ", Scartazzini-Vandelli), da rapportarsi anche a XXV 30 lo furto che [Caco] frodolente fece / del grunde armento ch'elli ebbe a vicino, dove la forma avverbiale significa " nelle vicinanze " (Grabher) ed è rapido scorcio del dettagliato episodio virgiliano (Aen. VIII 198 ss.).