CHERBULIEZ, Victor
Romanziere e critico, nato a Ginevra il 14 luglio 1829, naturalizzatosi francese dopo il '70; entrò all'Accademia di Francia nell'81, morì a Combs-la-Ville il 2 luglio 1899. Spirito colto e preoccupato di problemi morali, volle invece apparire un romanziere leggiero, mondano e cosmopolita al modo parigino: e certo, se si tiene conto del successo larghissimo che ebbero Le comte Kostia (1863), L'Aventure de Ladislas Bolski (1869), Samuel Brohl et Cie (1877) e altri suoi romanzi, non si può dire che non sia riuscito; ma in essi lo scrittore non impegna le sue più serie qualità umane. La psicologia è convenzionale, accomodata al gusto e alle abitudini del pubblico; le vicende sono artificiosamente combinate in vista dell'effetto; i discorsi, le dissertazioni, i motti di cui la narrazione è cosparsa brillano per ingegnosità, ma non convincono, e restano sempre qualche cosa di posticcio. Dall'opera romanzesca dello Ch. non esce un solo personaggio vivo e vero.
Per compenso, nei libri di viaggio e di critica (Hommes et choses d'Allemagne, 1877; Hommes et choses du temps présent, 1883; Profils étrangers, 1889; L'Art et la nature, 1892, ecc.) la vasta cultura, il cordiale moralismo, l'estetismo sincero, lo spirito europeo dello Ch. trovano espressione chiara, sobria, armoniosa; e qualcuno di questi libri è veramente degno di restare.
Bibl.: E. Rambert, in Écrivains nationaux, Ginevra 1874; E. Ritter, V. Ch., Ginevra 1900; V. Rossel e H.-E. Jenny, Histoire de la littérature suisse des origines à nos jours, Losanna 1910.