videoinstallazione
videoinstallazióne s. f. – Pratica di arte audiovisiva, ai confini tra il video, il cinema e l’installazione d’arte, che si è venuta configurando dapprima, a partire dagli anni Settanta del 20° sec., come una forma di arte ambientale nell’ambito tecnico ed estetico specifico della videoarte, nel suo declinarsi tecnologico dall’elettronica al digitale, per poi trascorrere, all’inizio del 21° sec., in una sempre più stretta connessione con l’uso di proiezioni su pareti o schermi multipli, ibridando i vari supporti (video, cinema, digitale) e intervenendo sulle modalità di fruizione dello spettatore, sui tempi di visione, sui movimenti nello spazio tra proiezione e pubblico. Sono emerse dapprima figure di artisti visivi che hanno lavorato specificamente sui codici del video, − come Bill Viola, Nam June Paik, Pipilotti Rist, Wolf Vostell, Gary Hill, Fabrizio Plessi, Studio Azzurro −, o sulle ambientazioni entro cui i monitor o gli schermi vengono usati in rapporto alle dinamiche dei corpi umani, come nel caso del lavoro di Fabio Mauri. Quale diretta o indiretta conseguenza di queste pratiche artistiche, in un clima di citazionismo postmoderno o in una ripresa del concetto di ‘cinema espanso’ e nell’idea di oltrepassare i limiti dello schermo, si è sviluppato il lavoro di artisti che hanno mescolato immagini tratte da film con interventi visuali originali, dislocandone le proiezioni su schermi e su pareti negli spazi di musei e gallerie d’arte. Altri artisti e cineasti hanno invece concepito propri lavori filmati appositamente per luoghi espositivi. Ne sono esempi artisti-filmaker che hanno spinto il cinema d’artista verso territori più mobili coniugando film e installazione, come Rebecca Horn, Douglas Gordon, Yang Fudong, Doug Aitken, Tobias Rehberger, Matthew Barney, Ra di Martino, Carola Spadoni, Tacita Dean, Gianluca e Massimiliano De Serio, Ciprì e Maresco. A partire da un tale processo queste forme si sono ridefinite, mutate e ‘rilocate’ in un paradigma estetico che è stato definito cinema installato e che ha visto il contributo recente di cineasti come Jean-Luc Godard, Abbas Kiarostami, Amos Gitai, David Cronenberg, Agnes Varda, David Lynch, Alexandr Sokurov, Chantal Akerman.