vietare (vetare)
Il verbo (quasi sempre transitivo, spesso passivo; talora con costrutto impersonale) significa " impedire ", o anche " non concedere ", " proibire ". Ha frequenti attestazioni nel Fiore.
Un impedimento di carattere morale tempera la violenza dell'invettiva di D. contro i papi simoniaci: E se non fosse ch'ancor lo mi vieta / la reverenza de le somme chiavi / ... io userei parole ancor più gravi (If XIX 100).
Con lo stesso valore di " impedire ", si veda il ‛ v. l'entrata ' di Fiore CCXXXII 4, che trova riscontro in Detto 291 il passo ti vieto (nella consueta rima equivoca con vieto aggettivo).
Due volte, nella Commedia, è costruito col ‛ si ' passivante: Or discendiamo omai a maggior pieta; / già ogne stella cade... / e 'l troppo star si vieta (If VII 99), " m'è proibito da Dio " (Boccaccio), in quanto " non era conceduto di stare più che una notte nell'Inferno " (Buti); nel Purgatorio, tra i golosi, non si vieta / di nominar ciascun, anzi è " necessario " (Sapegno, che precisa trattarsi qui di una litote), da ch'è sì munta / nostra sembianza via per la dïeta (Pg XXIV 16: si noti il costrutto col ‛ di ').
Ancora passivo, in Fiore CCXXII 14 (e poi avremo il fior... / e sì 'l faremo in tal modo sfogliare / che poi non fia velato a nulla gente, in un contesto metaforico alludente al fatto che il ‛ fiore ' " dovrà concedersi a ognuno ": Petronio), e in CXCVI 6 la mia veduta no gli fia vietata, cioè " non sarà interdetta " al valletto (v. 1) la vista di Bellaccoglienza. Con significato analogo, seguito da proposizione al congiuntivo: egli è ben in mia lezion vietato / ched ella mai nessun non ne rendesse (CLXXVII 7), dove la Vecchia si riferisce all'esplicito divieto da lei fatto alla donna, di restituire all'amante qualcuno dei doni ricevuti.
Altrove il verbo ha costrutto attivo: Agli uomini lasciam far la larghezza, / ché natura la ci ha... vietata, " non l'ha concessa " a noi donne (Fiore CLVII 10); Voi mi fate sì dolze preghera / ch'i' no lo vi saprei già mai vietare (CXXXIX 4), piuttosto nel senso di " negare " (e quindi tutta la frase varrebbe: " non saprei dir di no ").