VIETNAM (App. II, 11, p. 1114)
Nuovo stato indipendente dell'Indocina, costituitosi nel 1949, in seguito alle vicende politiche e militari dell'ultimo quindicennio, con l'unione del Tonchino, dell'Annam e della Cocincina. Si estende per oltre 1600 km dal nord al sud ad occupare tutto l'orlo orientale della penisola indocinese, dal confine con la Cina alla Punta di Ca mau con una superficie di 334.000 km2. La Conferenza di Ginevra per la cessazione delle ostilità in Indocina (v. in questa App.) stabilì con l'accordo del 20 luglio 1954 che la linea del 17° parallelo segnava provvisoriamente il limite fra i contendenti; a norma dell'accordo, nel 1956 si sarebbero dovute tenere le elezioni generali per consentire la riunificazione del paese sotto un governo liberamente scelto dalla popolazione; mancata l'attuazione dell'accordo, il V. rimase diviso di fatto in due territorî (V. Settentrionale e V. Meridionale), poi divenuti stati autonomi: la Repubblica Democratica del V., che comprende le 29 province del Tonchino e le 4 province settentrionali dell'Annam per complessivi 164.103 km2; la Repubblica del V., formata dalle 13 province centro-meridionali dell'Annam e dalle 22 province della Cocincina, con una superficie di 170.231 km2; la popolazione totale si valuta (1960) a circa 30 milioni.
Condizioni naturali. - Il paese risulta nel suo insieme montuoso, con rilievi in preponderanza a pieghe nel nord e a strutture tabulari, sovente ricopene da rocce eruttive vulcaniche, nel meridione. Mentre i terreni erciniani del nord presentano giacimenti minerarî di una certa importanza, i tavolati del centro-sud hanno delle coltri basaltiche il cui disfacimento superficiale dà luogo a fertili terre rosse particolarmente adatte alle colture. Le pianure alluvionali si trovano lungo le coste; nell'insieme coprono appena un quinto del territorio. Esse non sono di grande ampiezza ad eccezione delle due estreme: quella settentrionale formata dal delta del f. Rosso e quella meridionale in corrispondenza del delta del f. Mekong, veramente notevoli per estensione e in continuo ampliamento per l'apporto solido dei fiumi: il delià del f. Rosso avanza nel mare di un centinaio di metri all'anno; quello del Mekong di un'ottantina, alla Punta di Ca mau. Il fiume Rosso e il Mekong sono i corsi d'acqua principali i cui ampî bacini sono solo in parte compresi nel territorio vietnamita, e sono importanti per la navigazione interna. I corsi d'acqua del V. centrale sono più brevi, con letto in forte pendenza e poiché le acque scorrono più direttamente al mare presentano un regime torrentizio in relazione alle precipitazioni. Queste sono stagionali in tutto il paese, che ha clima monsonico con temperature che variano sensibilmente nelle diverse località per l'influenza del rilievo.
Condizioni umane. - La popolazione è costituita per l'85% da Vietnamiti; un abbondante 10% è dato dai minori gruppi etnici locali, il 4% è costituito da Cinesi ed il rimanente da Europei. L'incremento della popolazione è notevole (circa il 22% rispetto al 1946) ed è dovuto all'alta natalità e alla diminuzione della mortalità, specie infantile, per le migliorate condizioni igienico-sanitarie. I Vietnamiti sono tradizionalmente abitatori delle pianure e pertanto in queste vive la maggior parte della popolazione, addensandosi maggiormente nelle due regioni deltizie (quella settentrionale supera i 500 ab./km2 e quella meridionale i 200) e nelle altre piane litorali. Le minoranze locali vivono generalmente più all'interno, nella parte montuosa, ad eccezione di alcuni gruppi meridionali (Khmers) e dove la densità media è molto bassa: meno di 10 ab./km2. Lungo i fondivalle irrigui si trovano i Thai, coltivatori sedentarî il cui genere di vita contrasta col nomadismo agricolo dei gruppi che vivono sui versanti e sulle sommità: i Man nella fascia fino a 800 m di altitudine, i Meo più in alto, fino a 1800 m, senza mai mescolarsi. Ad essi si aggiungono i Muong dei primi rilievi intorno al delta settentrionale, e i Mois delle montagne e altipiani meridionali. L'immigrazione dei Cinesi nel V. data da molti secoli. Oggi essi vivono di preferenza nei centri dove possono svolgere con maggiore profitto le attività tradizionali: commercio, artigianato, trasporti.
Negli anni 1954-55 si è manifestato uno spostamento rilevante di popolazione dal nord verso il sud (circa 850.000 individui) e viceversa, ma con minore intensità; la sistemazione di questi rifugiati ha posto delicati problemi, trattandosi di agricoltori che, di regola, cercavano d'inurbarsi. Gli abitanti delle città sono più che raddoppiati in meno di 15 anni e i diversi centri urbani hanno oggi oltre il 10% della popolazione totale, mentre il rimanente abita, sempre in forma accentrata, nei villaggi. Quattro città emergono per importanza: Saigon-Cholon, capitale, centro commerciale e principale porto del V. Meridionale, è un grande agglomerato urbano di oltre 1.600.000 ab. (1959), in rapido accrescimento; Hanoi, già capitale dell'Unione Indocinese ed ora capitale del V. Settentrionale, ingranditasi rapidamente anche come centro industriale, conta 638.600 ab. (1959); Haiphong, porto principale del V. Settentrionale, sbocco del popolatissimo delta del fiume Rosso, con 367.300 ab. (1960); Hué (101.600 ab. nel 1959) nell'Annam. Le altre città sono, in generale, centri di commercio e amministrativi di importanza locale che hanno acquisito carattere urbano solamente in questo secolo.
Condizioni economiche. - L'economia vietnamita è ancora essenzialmente agricola; la scarsità delle risorse minerarie e lo sviluppo della moderna industria, limitato ad alcune aree molto ristrette, non ne hanno favorito l'evoluzione in senso moderno, ritardata per altro, anche dal lungo periodo della guerriglia, di modo che a fianco di forme economiche progredite si trovano in tutto il paese ampî residui dell'economia tradizionale, che ne costituiscono tuttora il substrato. La situazione economica attuale segna una progressiva ripresa ma con indirizzi differenti fra nord e sud del paese in conseguenza della divisione politica, la quale ha comportato differenti sistemi economici e l'appoggio di paesi stranieri per i finanziamenti e l'assistenza tecnica.
L'economia tradizionale è agricola e artigianale. L'agricoltura è ancora nettamente differenziata fra montagna e pianura in relazione ai gruppi etnici che la praticano. Nella montagna i terreni sui versanti e sulla sommità vengono liberati dalla rigogliosa vegetazione spontanea mediante incendio. Il suolo così ottenuto è coltivato a riso, mais, legumi, papavero da oppio; non concimato esso s'impoverisce rapidamente, per cui dopo 3-4 anni i campi vengono abbandonati e rimpiazzati da altri, ricavati allo stesso modo, in aree anche distanti dalle prime. I terreni di fondo valle per contro sono adattati a risaia permanente e irrigua. Nelle pianure predomina la risaia stabile, a coltura intensiva a settentrione, ove si ottengono due raccolti all'anno; a coltura estensiva nel resto del paese. Sui terreni più elevati e asciutti, che emergono dalle risaie, si coltivano mais, legumi, patate. Tutti questi prodotti sono destinati all'alimentazione locale, che è integrata dalla pesca, dalla caccia e dall'allevamento di animali di bassa corte. Carattere locale ha anche l'artigianato, diffusissimo e spesso rudimentale, che provvede ai bisogni più immediati delle popolazioni; i commerci fuori dell'ambito locale sono in mano, da secoli, ai Cinesi.
Forme economiche e tecniche più progredite si sono avute a partire dalla fine del secolo scorso ad opera dei Francesi. Anzitutto, la regolarizzazione dei sistemi idraulici deltizî con la costruzione di dighe e l'escavazione di canali ha aumentato la resa del riso al nord ed ha permesso al sud l'acquisizione di nuovi terreni alle colture. Contemporaneamente si diffondevano nuove colture alimentari, si miglioravano i sistemi di lavorazione del suolo e s'iniziavano le coltivazioni industriali di piantagione; l'hevea nel bacino del Dong Nai, a nord-est di Saigon (75.000 t annue di caucciù); il caffè nelle terre rosse degli altipiani meridionali, il cotone, il kapok, ecc. Notevole incremento ha avuto la pesca con lo sviluppo delle industrie ad essa collegate, mentre sempre difficile risulta lo sfruttamento delle foreste (44% del territorio) a causa della deficienza delle comunicazioni.
Più recente è lo sfruttamento delle risorse minerarie, quasi tutte nel nord. Il carbone della zona costiera presso la baia d'Along (oltre 2 milioni di t) e del giacimento di Nong Song (20.000 t annue) nel sud è alla base dello sviluppo industriale e viene pure esportato; zinco e stagno vengono estratti dal bacino minerario della regione di montagna a nord di Hanoi e il prodotto, raffinato sul posto, viene esportato attraverso Haiphong. Altri minerali (fosfati, apatite, cromo) sono stati rilevati sempre al nord ma il loro sfruttamento è ancora agli inizî.
Le industrie si sono sviluppate nelle due regioni deltizie in corrispondenza dei maggiori centri urbani, nel cuore delle aree maggiormente popolate. Al sud le industrie principali sono ancora alimentari (riserie a Cholon, distillerie a Saigon, zuccherifici a Tay Ninh, Hiep Hoa, tabacco, saponerie, ecc.); mentre si vanno sviluppando le vetrarie, le farmaceutiche, le meccaniche. Nel nord oltre alle alimentari (distillerie a Hanoi, Nam Dinh e Hai Duong, riserie a Hanoi, Haiphong, Nam Dinh e Dap Cau, ecc.) acquistano grande importanza le cementerie e le vetrerie di Haiphong, le industrie meccaniche di Hanoi e le industrie tessili (cotonifici a Haiphong e Nam Dinh, ove si lavora anche la seta).
Le comunicazioni terrestri sono assicurate da oltre 27.000 km di strade e circa 2.000 km di ferrovie, entrambe imperniate su una direttrice nord-sud, che assicura i collegamenti tra le diversi parti del territorio. Da quest'asse meridiano si dipartono le vie di penetrazione verso il montuoso interno e alle estremità, corrispondenti alle pianure deltizie, una raggera di vie collega le due capitali con il popolosissimo territorio circostante e con i confini del paese. Hanoi è collegata alla Cina con la ferrovia meridionale per Lang Son e con la ferrovia dello Yunnan che segue la valle del fiume Rosso per Lao Kay. Una fitta rete di canali navigabili interseca i due delta completandone il sistema delle comunicazioni, con uno sviluppo di oltre 4600 km al sud e circa 2000 km al nord. Le vie d'acqua interne fanno capo ai porti principali: Saigon e Haiphong nei quali si concentra la navigazione oceanica e il commercio con l'estero. Saigon ha un movimento annuo di oltre 1000 navi, circa 5000 passeggeri e 4 milioni di t di merci; a Haiphong entrano circa 1500 navi che scaricano e caricano per 3 milioni di t di merce.
Importanti anche le comunicazioni aeree, sviluppate di recente: nel nord hanno rilevante traffico gli aeroporti di Hanoi e Haiphong, nel sud Da Nang, Nha Trang e Dalat servono alle comunicazioni interne mentre Saigon ha importanza internazionale (circa 5000 aerei e 74.000 passeggeri nel 1957)
Gli scambî con l'estero risentono delle recenti vicende politiche e militari; i due stati sono divenuti essenzialmente importatori, benché negli ultimi anni l'aumento delle esportazioni (caucciù, riso, tabacco al sud; carbone, cemento, riso al nord) tende a ridurre il passivo delle bilance commerciali.
Ordinamento e storia. - La Repubblica Democratica del Vietnam (nome ufficiale: Viêt-Nam Dan Chu Cong Hoa), che al censimento del 1° marzo 1960 contava 15.903.000 abitanti, è retta dalla costituzione entrata in vigore al 1° gennaio 1960 e che può essere paragonata sotto molti aspetti a quella della Repubblica popolare cinese. Nel preambolo è affermato che il V. Settentrionale è uno stato popolare democratico basato sull'alleanza fra gli operai e i contadini e guidato dalla classe operaia. Il potere legislativo è esercitato dall'Assemblea nazionale che è eletta ogni quattro anni e che si riunisce normalmente due volte l'anno. Il potere esecutivo è rappresentato dal presidente della Repubblica, che rimane in carica cinque anni e che il parlamento elegge, scegliendolo tra i suoi membri, con una maggioranza di due terzi. Il presidente, che è anche il capo supremo delle forze armate, designa il primo ministro che sceglie a sua volta i membri del governo. Il governo locale è organizzato sulla base del "centralismo democratico"; una forma speciale di amministrazione autonoma è stata stabilita per le regioni abitate da minoranze etniche. Dal 1945 il capo dello stato è Ho Chi-minh (che alcuni identificano con Nguyen-Ai-Quoc fondatore nel 1927 del partito nazionale vietnamita o Viet-Nam Quoc-Dan-Dang), il quale tenne altresì, fino al settembre del 1955, l'ufficio di primo ministro. Gli effettivi organi di governo sono il Dang Lao-Dong (o Partito del lavoro) e il Fronte patriottico. Il Dang Lao-Dong, comunistico, riconosce nella rivoluzione del Vietnam "una parte integrante della rivoluzione mondiale capeggiata dall'Unione Sovietica".
Nel maggio del 1955 fu creata una zona autonoma Thai-Meo, a sud-est del fiume Rosso, con un'area di circa 19.300 miglia quadrate e una popolazione di circa 330.000 abitanti; nell'agosto dell'anno successivo una zona autonoma Viêt-Bac fu creata a nord-est del fiume Rosso con un'area di 10.000 miglia quadrate e 800.000 abitanti, per lo più Tho e Nung. In teoria le due zone dovrebbero godere di un'amministrazione decentralizzata e di un sistema di imposte diverso da quello delle province del delta.
Le prime elezioni per l'Assemblea nazionale del V. Settentrionale hanno avuto luogo nel maggio 1960 e la prima sessione dell'Assemblea si è tenuta nel mese di luglio.
Secondo la Costituzione lo stato dirige tutte le attività economiche secondo un piano unitario, incoraggiando le varie forme di proprietà; quella statale, considerata come guida dell'economia nazionale, quella cooperativa, quella dei lavoratori individuali, quella dei capitalisti nazionali. Lo stato protegge il diritto dei cittadini di possedere denaro legittimamente guadagnato, risparmî, case ed altri beni, e di ereditare proprietà private in conformità alla legge. Moneta nazionale è la piastra o dong, il cui cambio, nell'aprile 1955, era di 32 piastre per 1 piastra indocinese; attualmente non esiste un tasso di cambio ufficiale, ma nell'aprile 1958 un dollaro di Hong Kong equivaleva a circa 630 piastre.
La Repubblica del Vietnam (nome ufficiale: Viêt-Nam Cong Hua) ha una popolazione (secondo stime del 1958) di 13 milioni di abitanti tra cui 700.000 Cinesi, 132.000 Cambogiani, 13.000 Francesi. Il referendum popolare del 23 ottobre 1955 risultò per il 98% favorevole alla deposizione dell'imperatore Bao Dai e alla nomina a capo dello stato di Ngo Dinh-Diem, il cui primo atto, non appena ufficialmente eletto a tale carica, fu di dichiarare il V. Meridionale repubblica, diventandone automaticamente presidente. Il 26 ottobre del 1956 fu promulgata una costituzione che demanda il potere esecutivo al presidente, della Repubblica e quello legislativo a un'Assemblea nazionale unicamerale, l'uno e l'altra da eleggersi a suffragio universale e segreto. Le elezioni generali del 30 agosto 1959 diedero 74 seggi al Movimento rivoluzionario popolare e 49 a esponenti di altri partiti. La grandissima maggioranza dell'assemblea così formata appoggia il presidente Ngo Dinh-Diem.
Sciolte il 16 settembre 1954 le corti di giustizia franco-vietnamite, il paese ebbe piena sovranità nella sfera giudiziaria e la costituzione del 1956 garantisce l'indipendenza della magistratura.
Il sistema bancario vietnamita è costituito da 11 banche commerciali (di cui 8 sono rappresentanze di banche estere), le quali si dedicano principalmente al finanziamento del commercio estero. La scarsezza di capitali, in presenza di un'azione statale volta a creare, con l'aiuto estero, industrie locali di complemento all'attività agricola, ha indotto le autorità di governo ad organizzare di recente un sistema di istituti speciali per il credito industriale ed agricolo (creati nel 1957) e per il credito artigiano (nel 1958). La stessa Banca di stato è stata autorizzata nel 1958 ad assumere partecipazioni in società industriali. L'istituto di emissione ha iniziato ad operare nel gennaio del 1955 con funzioni di banca centrale. Il cambio ufficiale della piastra è di 75 per 1 dollaro.
Bibl.: W. Burchett, North of the seventeenth parallel, Hanoi 1954; J. Chesnaux, Contribution à l'histoire de la nation vietnamienne, Parigi 1954; Le Thanh Khoi, Le Viet-Nam, histoire et civilisation, ivi 1954; Ph. Devillers, Il Viêt-Nam contemporaneo, in Le Civiltà dell'Oriente, I, Roma 1956, pp. 848-857 e bibliografia a p. 858; J. D. Montgomery (e altri), Cases in Vietnamese administration, Saigon 1959; R. W. Lindholm (a cura di), Viet-Nam: the first five years, East Lansing, Mich., 1959; Nouvelles données de l'économie du Sud-Vietnam, in Cahiers d'Outre-Mer, XII (1959), pp. 101-12; M. Schwind, in Zeitschrift für Wirtschaftgeographie, 1960, pp. 97-108.