VILĀYET
. Pronuncia turca del vocabolo arabo wilāyah, che, tra i varî significati giuridici, ha anche quello di carica o ufficio o circoscrizione d'un wālī (governatore di vasta regione). In questo senso la denominazione di vilâyet fu introdotta nel secolo XIX nell'Impero Ottomano per designare le grandi circoscrizioni amministrative rette da un valï. La prima legge ottomana che istituì tale ordinamento dei vilâyet, in sostituzione della precedente divisione del territorio in eyâlet (grandi provincie), è del 1864. Il vilâyet si divideva a sua volta in sangiaccati o mutasarrifati. Questo ordinamento, con successive modificazioni rispetto all'ampiezza dei territorî e alla loro distribuzione, si è mantenuto sempre nell'Impero ottomano ed è stato conservato dal regime repubblicano in Turchia, dove però, con l'art. 89 della costituzione del 20 aprile 1924, la denominazione vilâyet passò a designare le soppresse circoscrizioni minori che prima erano dette sangiaccati.
Va notato che dal 1935, per effetto della riforma linguistica, si è andato affermando l'uso di chiamare ilbaylïk (invece di vilāyet) le provincie e ilbay invece di valï) i prefetti.
Anche in Persia il territorio è diviso amministrativamente in provincie vilāyet, che sono suddivisioni degli eyālet o regioni.".