THOMSEN, Vilhelm
Glottologo danese, nato il 25 gennaio 1842 a Copenaghen e ivi morto il 12 maggio 1927. Dedicatosi allo studio del finnico, intraprese nel 1867 un viaggio di studio in Finlandia e nel 1869 si addottorò con una tesi Über den Einfluss der germanischen Sprachen auf die finnisch-lappischen (trad. tedesca a cura di E. Sievers, Lipsia 1870): lavoro fondamentale nel quale dimostrò che i più antichi elementi germanici passati nelle lingue baltofinniche risalgono ai primi secoli dell'era volgare e provengono da un dialetto germanico orientale più arcaico del gotico di Ulfila. Nel 1870 fece un viaggio di studio nelle principali città di Europa e a Parigi strinse amicizia con G. Paris e da allora cominciò a occuparsi anche di romanistica. Dal 1871 ebbe un incarico all'università di Copenaghen e nel 1875 fu nominato straordinario (nel 1887 ordinario) di linguistica.
Nella memoria Oprindelsen til nogle Ejendommeligheder i den danske Retskriving (ld, nd), che risale al 1885, ma fu pubbl. nel 1891, spiega i casi in cui il dan. scrive ld e nd e pronunzia l e n con la presenza di un anteriore l' e ñ. La memoria Der arische a-Laut und die Palatale (pronta per le stampe nel 1877, pubblicata nel 1920) dimostrava che a dell'ario preceduto da palatali doveva risalire all'indoeuropeo e, cosa che nel 1877 era del tutto nuova, ma nel 1920 già acquisita alla scienza. È del 1877 il suo volume The Relations betwemen Ancient Russia and Scandinavia and the Origin of the Russian State, Oxford-Londra, dove dimostra che il nome etnico "russo" è identico al finn. Ruotsi "svedese" e si connette con la regione svedese detta Roslagen. Gli studî dei contatti ugrofinnici-indoeuropei cominciati nel 1869 ebbero un coronamento con la ricerca: Beröringer mellem de finnsk og de baltiske (litauisk-lettiske) Sprog, Copenaghen 1890. Uno dei principali meriti del Th. è stata la decifrazione delle antiche iscrizioni turche in caratteri runiformi della Mongolia settentrionale e del Jenissei (Inscriptions de l'Orkhon déchiffrées, Helsingfors 1896); essa è tanto più notevole in quanto il Th. non era specialista di turco. Ricorderemo anche il lavoro: Turcica, étude concernant l'interprétation des inscriptions turques de la Mongolie et de la Sibérie, Helsingfors 1916.
Notevoli sono, in altro campo, le Études lyciennes, Copenaghen 1899. È dello stesso anno anche la memoria Remarques sur la parenté de la langue étrusque dove si tenta di stabilire un rapporto fra l'etrusco e le lingue caucasiche settentrionali. Alla storia della glottologia è dedicato l'eccellente volume: Sprogvidenskabens Historie, (Copenaghen 1902), pubblicato in traduzione tedesca di H. Pollak (Geschichte der Sprachwissenschaft, Halle 1927). Gli scritti del Thomsen sono stati raccolti e pubblicati in tre volumi di Samlende Afhandlinger, Copenaghen 1919 segg.
Bibl.: V. Brondal, L'oeuvre de V. Th., in Acta philologica scandinavica, 1927, pp. 289-318; E. Setälä, V. Th., in Nordisk tidskrift för vetenskap, konst och industri, IV (1928), pp. 181-194; Kr. Sandfeld, V. Th., in Indogerm. Jahrbuch, XIII (1929), pp. 335-392. Bibl. completa degli scritti del Th. fino al 1912 in Festschrift W. Th. zur Vollendung des 70. Lebensjahres dargebracht von Freunden und Schülern, Lipsia 1912.